Per Reggio Calabria un solo futuro: il turismo. La riflessione dopo un’estate fiacca

StrettoWeb

di Oreste Maria Dito – Ci stiamo avviando verso la fine dell’anno ed è tempo di fare il bilancio della stagione turistica. E’ stata una stagione iniziata con un’aspettativa positiva in quanto terminava lo stato di emergenza pandemico, tutte le attività tornavano alla normalità e per Reggio la stagione si presentava con un’ulteriore spinta propulsiva rappresentata dalla celebrazione del cinquantenario del ritrovamento delle statue dei Bronzi nelle acque di Riace. Ma come sempre ad aspettative alte non corrispondono risultati all’altezza. La primavera doveva farci intravedere le avvisaglie di un mercato turistico in grande rilancio, come accadeva in tutto il resto dell’Italia per come documentato sui media, ed invece si presentava statica, ferma sulle posizioni precovid e non offriva proposte nuove per accattivarsi l’interesse dei visitatori. La stagione quindi iniziava sotto le sembianze di uno status quo che poco prometteva e che sembrava affidarsi, per il rilancio turistico, alle celebrazioni del cinquantenario dei Bronzi.

Invero poteva essere la grande occasione, ma come è sempre successo con le altre opportunità in cui erano coinvolte I Bronzi, è stata l’ennesima occasione perduta. Un continuo annuncio di iniziative, conferenze stampa di presentazione del programma di festeggiamenti ma alla fine nulla di veramente all’altezza dell’evento da festeggiare. L’inizio fu tragicomico con la lite su chi dovesse essere inserito nella locandina della conferenza stampa romana: l’ennesima caduta di stile. Inizia la stagione e dobbiamo dire, fatto salvo l’episodio “chi mettere in locandina”, che nulla di eclatante è stato programmato e realizzato per festeggiare i Bronzi. Si è sbandierato ai quattro venti la divulgazione dell’evento nelle principali città italiane ed europee con una campagna pubblicitaria a hoc. Riteniamo che ci sia stata ma gli effetti sono stati, per quanto registrato in città, a nostro parere alquanto deficitario: pensavamo di essere conquistati da “nuove orde barbariche” (nel senso di turisti stranieri), ma in città raramente sentivamo parlare straniero e financo nei parcheggi intorno al museo non si sono visti decine e decine di Bus con turisti esteri. Ma d’altronde neanche la presenza italiana era così massiccia da creare un vero e continuo flusso turistico in città.

Questo poco appeal sui turisti, anche italiani, trova una sua motivazione e giustificazione: cosa ha offerto la città aldilà di qualche concerto e spettacoli, tra l’altro eventi ripetitivi degli anni precedenti vedi uno su tutti “I Tesori del Mediterraneo”? Nulla da obiettare sulla loro valenza, ma non possono essere sufficienti per garantire una stagione di alto afflusso turistico. Sono necessari gli eventi che hanno valenza nazionale con spettacoli importanti e che costituiscano un valido programma (Roccella Ionica docet) per tutta la stagione. Si credeva che sarebbero state sufficienti le mostre, le conferenze ed i seminari organizzati al museo per celebrare i bronzi per catturare i turisti in città? Ebbene si sono dimostrati anch’essi di scarso appeal turistico: le presenze a tali eventi erano quasi esclusivamente di tipo autoctono e diciamo anche di nicchia, non certamente rivolte al grande pubblico, ma forse più assimilabili a passerelle di visibilità ivi compresi i premi assegnati che avevano una cadenza quasi giornaliera.

Ma ai turisti quale interesse possono suscitare, mica stiamo a parlare di premio Strega, Campiello, Bancarella, Mia Martini, David di Donatello etc. La carente programmazione si è riscontrata deficitaria anche per i visitatori del museo che certamente non sono stati così numerosi per come ci si attendeva per una celebrazione così importante, così sbandierata e pubblicizzata: o forse c’è stato qualche deficienza comunicativa? In molti giorni della stagione le file per entrare al museo erano di gran lunga inferiori a quelle dinanzi al chiosco di gelati a piazza indipendenza: che bei tempi quando le file, per mesi, iniziavano da via V. Veneto girando intorno al museo!!! Qualcuno ha voluto addebitare questa carenza turistica alla mancanza di un appropriato aeroporto e quindi con la difficoltà di collegamento con il resto d’Italia e paesi esteri. Ma veramente si può credere che il primo punto per richiamare il turista in una località sia il collegamento per raggiungerla? Se così fosse alle isole Eolie non andrebbe nessuno, così dicasi per la valle dei Templi e per le isole Egadi, per rimanere a siti turistici vicini, che non sono località servite da collegamenti facili e per raggiungerli bisogna assoggettarsi ad ore di viaggio con cambio di mezzo di trasporto.

La verità è che queste località turistiche offrono oltre che bellezze naturali una programmazione di eventi che sono appetibili al turista, una grande accoglienza con strutture adeguate che coprono tutte le esigenze del turismo esso sia di elite, familiare, culturale, giovanile e così via. Il turista non è spaventato dall’ora in più di macchina o dalla fila in autostrada o al traghetto ma dall’ accoglienza delle strutture ricettive e dalle offerte espresse con i pacchetti turistici. Ecco questo è anche uno dei punti chiave. Difficilmente vediamo sui media cartacei o sul web offerte di pacchetti turistici per visitare Reggio, pacchetti onnicomprensivi di viaggio, soggiorno e visite e gite preorganizzate; venire a Reggio è un’avventura perché un turista si deve auto organizzare districandosi nella bolgia di offerte di alberghi, viaggi, ristoranti, gite e similia che si trovano sul web e che spesso sono tra loro contrastanti e talvolta accanto alle inserzioni di indubbia serietà vi sono delle vere e proprie fakes: finanche le agenzie devono fare affidamento su tale ricerche in quanto non trovano pacchetti precostituiti, ma devono organizzare tutto puntualmente. E quanto detto per la programmazione per i festeggiamenti dei Bronzi lo ritroviamo esaminando quanto era stato pianificato dall’Amministrazione Comunale per L’Estate Reggina. Un bel bando che invitava le associazioni, gli imprenditori, imprese di spettacolo, e chi ne fosse interessato a proporre degli eventi nelle tipologie previste dal bando, in verità molte e diversificate. Sulla base di ciò sono state proposte ai cittadini diverse manifestazioni: culturali, musicali, teatrali, di intrattenimento, culinarie, sportive etc., ma tutte purtroppo, malgrado la professionalità dei proponenti, che hanno certamente dato il meglio, con l’impossibilità di potersi rivolgere al grande pubblico ovvero a quel pubblico che fuori dai confini cittadini sceglie la nostra città per una vacanza perché attratto anche da una serie di eventi che lo interessano.

Per organizzare un programma in tal senso non è sufficiente un bando, ma è necessaria tutta un’azione di concertazione tra tutte le istituzioni ed anche principalmente organizzazioni private che hanno la capacità logistica di poter essere esse stesse non solo organizzatrici ma anche catalizzatrici per le imprese più piccole e che in questo spirito collaborativo trovano anch’esse gli spazi ed i modi per proporsi con le loro professionalità. Non sono cose trascendentali, basta che per tempo (forse oggi si è già in ritardo) qualcuno, che ne ha la potenziale capacità, si faccia promotore ed inviti ad un tavolo di concertazione i soggetti, pubblici e privati, attori del comparto turistico culturale ad essere protagonisti di una siffatta programmazione di alto livello. Come si è potuto leggere, si parte da una valutazione abbastanza critica di ciò che è stata l’ultima stagione turistica, ma si rimane alquanto fiduciosi che la città possa esprimere veramente di meglio in quanto vi sono le professionalità che possono realizzare una programmazione turistica di livello che pubblicizzata per tempo possa diventare volano della prossima stagione turistica.

Ad esempio è di questi giorni la notizia di incontri per l’organizzazione dei mercatini di Natale che è certamente buona cosa, ma si spera che non sia soltanto caratterizzata da incontri di vari natura perdendo di vista il fatto che quest’iniziativa dovrebbe essere diciamo il clou di tutti gli eventi del periodo natalizio, intorno al quale si svilupperanno gli altri eventi e quindi a breve si dovrebbe avere un programmazione definitiva e di valore da essere realizzata in tempo per il periodo natalizio così da renderlo godibile ai cittadini e, con una adeguata pubblicità, per invogliare i vacanzieri natalizi a visitare la nostra bellissima città. Queste brevi note ovviamente non sono esaustive di tutte le problematiche che impediscono a Reggio di fare il salto di qualità decisivo nel comparto turistico, e tanto ci sarebbe da dire, ma sono tutte argomentazioni conosciute dagli addetti ai lavori e qui non si vuole fare alcun richiamo di tipo colpevolizzante, ma solo a dare lo spunto che se ci si mette a lavorare come squadra e avendo come punto centrale “Reggio città turistica” tralasciando le posizioni politiche e gli interessi di parte, anche se legittimi, si possono raggiungere per la prossima stagione ottimi risultati ed avere la nostra città brulicante di turisti vogliosi di conoscere le sue bellezze, la sua cultura, la sua storia. Il turismo è la vera forza economica della città, il resto soltanto chiacchiere.

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