Scontro tra Italia e Francia sui migranti. Piantedosi contro i francesi: “reazione incomprensibile”

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Matteo Piantedosi: “la reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti, quando l’Italia ne ha accolti 90 mila solo quest’ anno, è totalmente incomprensibile”

Scontro tra Italia e Francia sui migranti, con quest’ultima che ha deciso di accogliere la Ocean Vikingin via del tutto eccezionale” nel porto di Tolone ma nel contempo ha annunciato di non essere più disposta a prendere dall’Italia i circa 3.500 migranti. Per il ministro dell’Interno italiano, Matteo Piantedosi, “la reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti, quando l’Italia ne ha accolti 90 mila solo quest’ anno, è totalmente incomprensibile di fronte ai continui richiami alla solidarietà dovuta a queste persone. Ma dimostra anche quanto la postura delle altre nazioni di fronte all’immigrazione illegale sia ferma e determinata. Quello che non capiamo è in ragione di cosa l’Italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare”, rimarca il Ministro. “La solidarietà europea viene sbandierata ma l’Italia ha affrontato finora questo problema da sola e il nostro sistema di accoglienza è in gravissima difficoltà”, evidenzia Piantedosi. “È evidente quindi che l’Italia non potrà dare la propria adesione a soluzioni per un Patto europeo non adeguatamente bilanciato tra misure di solidarietà e di responsabilità. I Paesi di primo ingresso non possono, infatti, da soli sopportare l’onere di una responsabilità esclusiva nella gestione dei flussi. Noi continuiamo a sostenere che la soluzione più seria è lavorare insieme per fermare le partenze dal nord Africa”, conclude.

“La Francia trarrà tutte le conseguenze dell’atteggiamento italiano sugli altri aspetti delle relazioni bilaterali”, ha detto il ministro Darmanin e aggiunge “adotteremo nelle prossime ore misure per rafforzare i controlli alle nostre frontiere interne con l’Italia“.

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