Terremoto, nuovi studi sulla sismicità dello Stretto: “attese scosse fino a magnitudo 7.7, il Ponte si può fare in sicurezza”

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Terremoto, il massimo livello di intensità sismica atteso per lo Stretto di Messina è stato rivisto al rialzo: possono verificarsi scosse fino a magnitudo 7.7, non oltre

L’imponente esercitazione antisismica della protezione civile che lo scorso weekend ha coinvolto oltre 500 mila persone nell’Area dello Stretto di Messina ha contribuito fortemente a sensibilizzare la popolazione e le autorità al tema del rischio sismico, che tutti conosciamo come incombente nel nostro territorio. E’ infatti acclarato che in Calabria e Sicilia possono verificarsi terremoti molto forti da un momento all’altro: oggi non siamo ancora in grado di prevedere il momento in cui si verificheranno le scosse, ma sappiamo con assoluta certezza dove prima o poi colpiranno e l’area dello Stretto è una delle zone a più alto rischio dell’intero continente Europeo, con terremoti distruttivi come quelli già avvenuti in passato, l’ultimo nel 1908.

Ma qual è la magnitudo massima attesa nella zona dello Stretto di Messina?

Fino a qualche anno fa, si riteneva che nello Stretto di Messina non si potessero verificare terremoti superiori a magnitudo 7.0 ma oggi grazie agli sviluppi della ricerca sappiamo che il sisma dello Stretto potrà essere anche più forte. Infatti in un recente studio pubblicato su Vietnam Journal of Earth Sciences i proff. Paolo Rugarli, Franco Vaccari e Giuliano Panza, hanno dimostrato che incrementare la magnitudo, M, associata ad una faglia con una costante ∆M equivale, come normalmente richiesto dagli Eurocodici e da altri standard internazionali per azioni strutturali tipiche, ad applicare, al momento sismico della faglia stessa, un coefficiente di sicurezza γq. Gli esperti hanno considerato i nodi sismogenetici identificati nel territorio italiano, evidenziando tutti i pregi dell’approccio neo-deterministico (NDSHA) che richiede  una classificazione empirica dei terremoti in eccezionali (catastrofici), rari (disastrosi), episodici (molto forti), occasionali (forti) e usuali. I sismogrammi calcolati con NDSHA sono utilizzati per stimare parametri di misura della pericolosità sismica quali Peak Ground Acceleration (PGA), Displacement (PGD), Velocity (PGV) e valori spettrali, e possono essere usati direttamente come dati di ingresso per analisi non lineari delle strutture. “Il metodo neodeterministico risolve, in prima approssimazione, problemi fisici fondamentali posti da un’adeguata descrizione del processo fisico del verificarsi di un terremoto. Quindi, il metodo neodeterministico permette di considerare naturalmente il più grande evento fisicamente possibile, solitamente denominato massimo terremoto credibile MCE, la cui magnitudo di progetto Mdesign in un sito specifico è poi posta pari alla magnitudo massima osservata o stimata Mmax, più multipli, γEM, della deviazione standard globale (σM)”, si spiega in un altro studio pubblicato sul Vietnam Journal of Earth Sciences. Per lo Stretto di Messina, considerando per essere conservativi il limite superiore di γEMσM, la magnitudo di progetto risulta essere Mdesign = Mmax + γEMσM = 7.0 + 0.7 = 7.7. Questi studi, quindi, sono il supporto scientifico al fatto che nella zona dello Stretto di Messina è opportuno considerare, fino a prova contraria, come magnitudo 7.7 il massimo livello di rischio sismico atteso alla luce dei recenti progressi compiuti nella quantificazione affidabile della pericolosità sismica. Questo non significa che il prossimo terremoto dello Stretto o il più forte terremoto dello Stretto sarà di magnitudo 7.7. Ma significa che nello Stretto non potranno esserci, ragionevolmente, terremoti di magnitudo superiore a 7.7. E’ – secondo gli esperti che hanno realizzato questo studio scientifico – la magnitudo massima che può verificarsi nello Stretto, dove il sisma più forte mai documentato è quello del 1908 che ha avuto una magnitudo stimata (in quell’epoca non esistevano stazioni di rilevamento precise e diffuse come oggi) tra 7.1 e 7.4. La notizia, quindi, può essere ribaltata in senso positivo: nello Stretto di Messina non possono, fino a prova contraria, verificarsi terremoti di magnitudo superiore a 7.7, un’intensità enorme rispetto alla sismicità dell’Italia ma comunque non paragonabile alle zone più sismiche del mondo lungo la “Cintura di fuoco” dove, dal Cile all’Indonesia, dall’Alaska al Giappone, dall’estremità orientale della Russia a Ecuador e Colombia, possono verificarsi scosse di magnitudo superiore a 9.

faglie stretto di messina

Perché non è un problema per la realizzazione dello Stretto di Messina

Il Ponte sullo Stretto si può fare in piena sicurezza affinché resista a qualsiasi magnitudo: infatti nei giorni scorsi proprio in occasione dell’esercitazione antisismica, il Ponte ha incassato il via libera anche dalle principali istituzioni tecniche del Paese: INGV e Protezione Civile. I massimi rappresentanti dei due enti, infatti, da Reggio Calabria hanno chiarito che la sismicità della zona non è un problema che può impedire la realizzazione del Ponte, e che ci sono le competenze e le capacità tecnologie, “soprattutto tra gli ingegneri italiani“, per realizzare un Ponte assolutamente sicuro nonostante i forti terremoti che possono colpire l’area. Le parole di Carlo Doglioni, presidente INGV, e quelle di Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile, hanno confermato quella che è “una banalità tecnica e geologica, altrimenti non si spiegherebbe come grandi ponti sospesi stanno in piedi ad ogni scossa da molti decenni in Giappone, in California ma anche nella vicina Turchia su aree molto più sismiche dello Stretto, ma l’autorevolezza delle dichiarazioni è la pietra tombale su bufale e fake news che puntualmente, da anni, gli oppositori del Ponte sbandierano per impaurire l’opinione pubblica e associare il rischio sismico all’impossibilità di realizzare il progetto”, come hanno dichiarato ieri gli esponenti del Comitato Ponte Subito.

Ecco le loro interviste sul tema del Ponte di Doglioni e Curcio:

“Sisma dello Stretto 2022”: intervista al Presidente dell’INGV, Carlo Doglioni | VIDEO

Ponte sullo Stretto, Curcio: “sismicità non è un problema, oggi abbiamo tecnologie per realizzarlo in modo assolutamente sicuro” | VIDEO

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