“Regione Calabria e Sacal hanno cambiato rotta sull’Aeroporto di Reggio Calabria, fondamentale per il territorio reggino e per tutta l’area vasta metropolitana. L’impegno per il rilancio dello scalo reggino nasce dalle spiccate caratteristiche tecniche che lo rendono unico nel suo genere. Poche città in Italia possono vantare un “city airport” come quello situato a Reggio, a pochissimi minuti dal centro e con accesso immediato alla rete stradale primaria ed alla rete ferroviaria a servizio dell’area metropolitana. È proprio della città metropolitana di Reggio Calabria fa parte Scilla, una opportunità turistica invidiabile a tutto il vecchio Continente e non. A Scilla ha sede Chianalea, il suo quartiere più caratteristico, dagli stretti vicoli e dalle scale che terminano in mare. A Scilla c’è il quartiere di San Giorgio, nella zona centrale della cittadina, e Marina Grande, il quartiere turistico. Tre borghi che completano le bellezze della cittadina nella città metropolitana di Reggio Calabria, posta di fronte alla punta estrema della Sicilia“. Comincia così la nota di Marco Carmine Foti.
“E come non ricordare la storia di “Scilla e Cariddi” raccontata nell’Odissea (XII) allorquando Scilla fu descritta come una Naiade, una bellissima ninfa marina che soleva fare il bagno nella spiaggia di Zancle – oggi Messina. E proprio qui un giorno Glauco la vide e se innamorò, ma alla vista del dio marino (figlio di Poseidone, dalle fattezze semi-ittiche) la fanciulla scappò via. Disperato, Glauco cercò aiuto nei filtri magici di Circe, che a sua volta gli propose il suo amore. Al rifiuto di lui, la maga scaricò la sua vendetta sull’innocente Scilla, che venne trasformata in mostro marino. Le forti correnti dello stretto che tante navi abbatterono furono spesso scambiate per un essere malvagio tra i flutti, che divenne il terrore dei marinai della zona. Ma la storia è fine a se stessa. Lo sforzo che compiono le Amministrazioni pubbliche (locale e regionale) rimangono vani. L’aeroporto di Reggio e Scilla con la sua Chianalea. Il primo, pronto al decollo grazie ad un piano di sviluppo importante in termini di rotte ed investimenti infrastrutturali. La seconda (la cittadina), preparata a festa con le sue luminarie, simbolo di un territorio che vuole rinascere, ma ancora non pronta al grande salto del marketing turistico, dell’accoglienza fuori stagione”.
“Accade che il 26 dicembre, nel pieno delle vacanze natalizie e con un clima assolutamente favorevole, Scilla e Chianalea, gremite di visitatori, ti accolgono con pochissimi locali aperti. Accade che i locali aperti siamo poco inclini al customer care, al turista, al consumatore. Accade che risulta difficile consumare un qualsiasi aperitivo in uno degli angoli più belli della Calabria perché i pochi locali aperti non riescono a soddisfare la domanda. Accade questo, dopo gli sforzi della pubblica amministrazione nel rendere il territorio accessibile ed accogliente. L’invito è semplice: fare impresa significa anche mettersi in gioco. Offrire servizi significa fornire il proprio contributo alla crescita di un territorio dalle potenzialità turistiche ancora inespresse. Scilla e Cariddi ormai è soltanto antologia. Non rendiamola partecipe di un rinascimento storico non richiesto”, si chiude la nota.