Cogliere le opportunità che vengono dal mare per poter restare a lavorare nella propria terra. E’ puntando su questo ambizioso assunto che l’Istituto scolastico “N.Pizi” di Palmi ha aperto le sue porte al presidente dell’Autorità del Sistema portuale, am-miraglio Andrea Agostinelli, offrendo ai maturandi delle classi quinte la possibilità di scoprire storia e segreti del porto di Gioia Tauro. L’incontro – ospitato questa matti-na nell’aula magna dell’Istituto, alla presenza del sindaco di Palmi, avv. Giuseppe Ranuccio, e del medico Usmaf del Porto di Gioia Tauro, dott. Giuseppe Zampogna – è stato introdotto dalla dirigente scolastica, prof.ssa Maria Domenica Mallamaci.
La dirigente, particolarmente contenta di poter salutare finalmente il “primo importante appuntamento in presenza dopo una fase di lockdown che ha tagliato le ali ai ragazzi”, ha illustrato le ragioni dell’iniziativa, destinata, come si diceva, ai maturandi del “Pizi”. “Finiti gli esami – ha spiegato – molti studenti cominceranno a guardarsi intorno, in cerca di prospettive di lavoro e il porto di Gioia Tauro rappresenta indubbiamente un’eccellenza che però movimenta merci destinate ad altri territori. Mi chiedo, invece, se un’opera di riqualificazione in chiave turistica e di valorizzazione delle specificità agroalimentari delle zone limitrofe non permette-rebbe a molti nostri giovani di restare a lavorare nella propria terra”. Che il porto di Gioia Tauro possa rappresentare una preziosa opportunità per i giovani si è detto certo an-che il sindaco Ranuccio, salutando “il bel fermento che questa scuola produce”: “Il mare – ha dichiarato il primo cittadino – è scoperta, salvezza ed economia. Un esempio è proprio il Porto che ha finalmente numeri in crescita dopo una difficilissima fase di crisi superata proprio grazie al presidente Agostinelli”. Il dott. Zampogna (tra l’altro coordinatore del percorso di Biologia con curvatura biomedica del Pizi) ha invece offerto un interessante focus sulle tante incombenze della sanità marittima, concentrandosi, in particolare, sul dramma degli sbarchi.
E’ quindi toccato al presidente Agostinelli salire in cattedra annunciando, con un piccolo colpo di teatro e incassando l’applauso dei pre-senti, l’avvenuta assegnazione dei lavori per il porto di Taureana: “ci abbiamo messo quattro anni per colpa di una burocrazia asfissiante”. Agostinelli ha quindi presentato agli studenti caratteristiche tecniche ed economiche dello scalo, lasciandosi andare anche a ricordi non proprio felici: “Sei anni fa si prospettavano 400 licenziamenti e il porto era in una crisi che sembrava irreversibile. E’ stato difficilissimo risollevarne le sorti ma grazie ad un piano di risanamento pubblico e privato ce l’abbiamo fatta”. I numeri, in continua crescita, lo con-fermano. “Un giornalista, tempo fa, definì il porto di Gioia Tauro la Rotterdam del Sud: si tratta di una prospettiva quasi diventata realtà grazie all’inaugurazione della ferrovia portuale”, ha aggiunto. Agostinelli si è quindi sottoposto al fuoco di fila delle domande avanzate dagli studenti, incuriositi e affascinati dai tanti aspetti peculiari del Porto di Gioia.