CSA Ral contro il Comune di Reggio Calabria: “condanniamo la politica sul personale comunale”

L'Organizzazione sindacale, CSA Ral condanna la politica del Comune di Reggio Calabria in merito al personale comunale

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Siamo ormai a fine anno 2022 e al riguardo del Comune di Reggio Calabria è tempo di tirare le somme sull’operato di questa Amministrazione nei confronti dei Suoi dipendenti. Come Organizzazione Sindacale, il CSA RAL non può che biasimare e condannare la politica sul personale messa in atto in questo anno, anche se tollerata negli anni difficili dell’epidemia Covid per ovvie ragioni cautelative.

Questa O.S. aveva ben sperato che il 2022 potesse essere l’anno in cui, finalmente, si potesse concretizzare una svolta positiva o, quanto meno, collaborativa sulle problematiche che affliggono i dipendenti da tempo. Infatti alla cronica carenza di personale, che vede dimezzato il personale operativo, l’Amministrazione Comunale, attraverso i suoi Assessorati, risponde con l’assunzione di unità lavorative con ruoli da “generali”, provenienti da graduatorie di idoneità di altri Enti, dimenticando che le guerre si vincono con i “soldati”. A questo si aggiunge lo stato in cui versano i locali che ospitano la maggior dei dipendenti che brillano per sporcizia fino all’inverosimile, vetustà degli infissi e di fatiscenza degli impianti di climatizzazione“. È quanto si legge in un comunicato a firma del Coordinamento Provinciale CSA Ral nelle figure del dott. Gaetano Mileto e del dott. Antonio Pettè, nonchè della RSU del Comune di Reggio Calabria nelle figure di Consolato Salvatore Aroi, Anna Crea e Andrea Francesco Costantino.

Ma, al di là di queste gravi mancanze, si registra il danno oltre la beffa. Infatti nonostante la grossa mole di carico di lavoro obbligato ai dipendenti, vista la carenza di organico, l’Amministrazione si è ben adoperata negli anni ad operare un taglio delle risorse per il lavoro straordinario, pretendendo comunque ugualmente le prestazioni come una sorta di ‘lavoro nero’ straordinario, in quanto mancante di retribuzione economica, e trasformando le ore lavorate in eccedenza in banca ore da fruire come riposi compensativi che mai verranno fruiti dal lavoratore in quanto oberato di lavoro. – viene sottolineato ancora nel comunicato stampa – Ma la cosa aberrante, e sempre combattuta da questa O.S., è che le risorse economiche decurtate, insieme a risorse utili per la formazione del fondo di produttività da erogare ai lavoratori, confluiscono nel fondo per il finanziamento di Posizioni Organizzative di cui beneficiano i dipendenti ‘eletti’ tra cui anche i famosi ‘generali’ neo assunti o provenienti in mobilità da altre Amministrazioni“.

Naturalmente il CSA RAL non ha mai sottoscritto un contratto che avalli questo scempio ai danni dei lavoratori e che, peraltro, viene proposto puntualmente a fine anno e a ridosso delle festività natalizie come “pacco regalo” pregiudicando ogni possibilità di discussione e disquisizione dei contenuti nel rispetto delle prerogative sindacali.
A supporto di quanto affermato si sottolinea l’indolenza dell’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria che adotta la determina di costituzione del fondo delle risorse decentrate con atto determinativo n. 4924 del 6/12/2022, notificato a questa O.S. in data 15 dicembre u.s., fondo propedeutico all’apertura di qualunque discussione per le trattative del costituendo Contratto Decentrato Integrativo per l’anno 2022. Di seguito, in data 20 Dicembre u.s., finalmente decide di convocare la riunione di Delegazione Trattante per il successivo giorno 22 alle ore 15:00, quindi a ridosso del Natale. – si legge in conclusione – Alla luce di quanto illustrato, questa O.S. si rifiuta di presenziare alla seduta di Delegazione Trattante, in quanto impossibilitata a discutere delle proprie posizioni, visti i tempi ristretti, e non intende avallare contenuti probabilmente già concordati con altre Sigle Sindacali compiacenti. Coglie l’occasione, altresì, di invitare l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria a rimuovere questi comportamenti lesivi e sprezzanti ai danni della maggioranza dei lavoratori che costituiscono il motore trainante delle attività comunali“.

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