Teatro, musica-teatro, workshop: è ricchissimo il programma dell’ultimo mese EPIC (Esperienze Performative di Impegno Civile) della compagnia reggina Mana Chuma Teatro, nell’ambito del progetto “ReggioFest2022: Cultura Diffusa”, con il contributo del Comune di Reggio Calabria e i fondi del Ministero della Cultura dedicati alle attività professionali di spettacolo dal vivo nelle aree urbane periferiche.
Nel dettaglio:
Giovedì 8 dicembre, alle ore 17:30, presso l’Auditorium De Gasperi (Via Reggio Campi II Tronco, 164) andrà in scena “Un soldatino”, un’opera scritta e diretta da Claudio Massimo Paternò, liberamente ispirata a “Il tenace soldatino di stagno” di H. C. Andersen. “Un soldatino” è la riscrittura a più livelli della famosa fiaba di Andersen. Qui però il viaggio del protagonista si intreccia con la storia carica di speranza e necessità di un migrante, uno come tanti che è costretto a separarsi dalla sua terra e dai suoi cari per realizzarsi e sfuggire alla povertà.
Venerdì 9 dicembre, ore 20:30, sempre all’Auditorium De Gasperi, sarà la volta dello spettacolo interattivo “Le bureau de porc”, scritto e diretto da Nat Filice con Mario Massaro, con la partecipazione in video di Elisa Ianni Palarchio e Mirko Iaquinta. Un testo che parte dalla celebre fiaba “Barbablù” di Perrault e vuole incantare gli spettatori ma, allo stesso tempo, pone al centro i conflitti tra contadini e proprietari. Un monologo in cui il narratore, sempre distinto dai personaggi di cui narra, conduce una vera e propria indagine sui fatti accaduti, avvalendosi di immagini e suoni.
Per tre sere di fila, domenica 11, lunedì 12 e martedì 13 dicembre (location da confermare), sarà poi la volta di “Spine”, una produzione Mana Chuma Teatro che rientra alla base dopo una fortunata tournée nel centro-nord. Testo di Salvatore Arena e Massimo Barilla, sul palco tre formidabili attori, Stefania De Cola, Mariano Nieddu e Lorenzo Praticò, che si incontrano in una locanda. Tre solitudini, le loro, mischiate alla pena. Personaggi che sembrano fantasmi: si muovono come le foglie degli alberi di notte. Magdalena (Stefania De Cola) e Lucio (Lorenzo
Praticò), come pietre incastrate nella locanda che gli appartiene, e con loro il Becchino (Mariano Nieddu), incarnano questo triangolo che assume di volta in volta forme diverse, con distanze che si avvicinano e si allontanano, ma con vertici che non potranno mai toccarsi
Mercoledì 14 dicembre, ore 20:30, al Teatro San Bruno (Chiesa di San Bruno, Via Manfroce) si terrà la rappresentazione de “L’Oreste – quando i morti uccidono i vivi” di Francesco Niccolini con Claudio Casadio per la regia di Giuseppe Marini. Uno spettacolo originalissimo, di struggente poesia e forza in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza visiva e drammaturgica, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con grande sensibilità attoriale il delicato tema della malattia mentale.
Sabato 17, domenica 18 e lunedì 19 dicembre, dalle ore 10 alle 13, il Giardino area ex Jardin di Catona ospiterà “Ai margini della notte”, workshop di Fabio Tolledi, direttore artistico e regista di Astràgali Teatro. Un laboratorio teatrale che attraversa le voci della narrazione e del coro. Sarà svolto un lavoro specifico sulla vocalità come strumento di una narratività polivocale e corale che avrà come testo di riferimento “La tomba di Antigone” della grande scrittrice e filosofa spagnola Maria Zambrano. Per iscrizioni chiamare il +39 346 123 1116
Sabato 17 e domenica 18 dicembre, alle ore 20:30, si aprirà nuovamente il sipario del Teatro San Bruno per “Medea, Desir”, un’opera scritta e diretta da Fabio Tolledi, e per “Fimmene” dello stesso Tolledi e Anna Cinzia Villani. La prima sera Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Matteo Mele e Giovanna Kapodistria faranno rivivere il mito di Medea, donna, straniera e selvaggia, che resiste e ama al di là di ogni valore, al di là di ogni morale. La seconda sera, il pubblico presente in sala potrà assistere a uno spettacolo di teatro-musica nato da una lunga e approfondita ricerca sui canti popolari salentini, in particolare su canti di donne e che parlano delle donne: canti di lavoro e d’amore, canti di nostalgia, canti di lotta e desiderio.