Francia-Marocco, tensione a Parigi: i negozi si barricano, mobilitati 10.000 agenti e Macron fa discutere

Paura in Francia per i possibili disordini post semifinale del Mondiale contro il Marocco: la scelta di Macron, di volare a Doha per seguire la gara dal vivo, fa discutere

StrettoWeb

Francia-Marocco, molto di più di una semplice partita. Cultura e tradizioni di entrambi i popoli che si fondono, calciatori dalla doppia nazionalità che hanno scelto una o l’altra maglia, cittadini marocchini che in Francia hanno trovato la prospettiva di un futuro migliore e immigrati di seconda o terza generazione che sono francesi a tutti gli effetti, ma che conservano ben salde le loro radici africane.

Fin qui è stata una festa parallela quella del Mondiale del Qatar, due percorsi vincenti che si incontrano questa sera nella semifinale della Coppa del Mondo: una tra Francia e Marocco continuerà a sognare la vittoria del torneo, l’altra piangerà lacrime amare. E in questa prospettiva, sale la tensione per questioni di ordine pubblico, qualsiasi sia il risultato. L’emittente “Bfm TV” riferisce che il Servizio centrale dell’intelligence territoriale francese è pronta ad affrontare disordini nel post gara. In una nota trasmessa dall’emittente si legge che “una vittoria della Francia non cambiera’ la fisionomia degli eventi, i tifosi del Marocco scenderanno numerosi (in strada) per festeggiare il percorso inedito dei Leoni dell’Atlante” ai Mondiali in Qatar“.

Il ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin, ha annunciato la mobilitazione di “10.000 tra poliziotti e gendarmi, di cui 5.000” nell’Ile-de-France, oltre 2000 negli Champs-Elysees. “Saranno mobilitati 10.000 poliziotti e gendarmi, 5.000 nella regione parigina, per vigilare sui festeggiamenti, in particolare intorno agli Champs-Elyse’es e 5.000 al di fuori“, ha dichiarato il ministro dell’Interno davanti all’Assemblea nazionale. “Gran parte dei varchi della tangenziale sara’ sicuramente chiusa dalle 18:30“, così come diverse stazioni della metropolitana e della RER, ha ricordato il ministro. Si tratterà, ha proseguito Darmanin, “di inquadrare queste manifestazioni di gioia in un contesto di minaccia terroristica“.

Lo staff del ministro ha precisato che “a Parigi saranno mobilitati 2.200 tra poliziotti e gendarmi”. Ai prefetti è stato anche chiesto, apprende l’emittente, “di predisporre sopralluoghi delle forze dell’ordine in cantine, sui tetti di edifici e locali che potrebbero essere presumibilmente usati per nascondere fuochi d’artificio, petardi o oggetti pericolosi, soprattutto nei quartieri in cui sabato scorso si sono verificati incidenti. I prefetti dovranno predisporre la rimozione di bidoni della spazzatura, barriere edilizie o qualsiasi altro materiale che possa essere utilizzato come arma, nelle aree che accoglieranno grandi assembramenti al termine della partita“.

La scelta di Macron fa discutere

Nei giorni scorsi il presidente Emmanuel Macron aveva annunciato il suo viaggio a Doha in caso di semifinale. ‘Promessa’ mantenuta: il presidente francese sarà, infatti, presente in Qatar per sostenere la squadra… nonostante le polemiche. C’è chi ha visto la scelta di Macron una piccola ‘fuga’ dallo scandalo McKinsey, dai rischi di blackout e dagli scioperi relativi al caro energia e carovita.

I deputati di Renaissance, quelli di centro e di destra considerano “importante il sostegno del presidente alla nazionale di calcio francese“. Di parere opposta la sinistra. Secondo il leader del Partito socialista, Olivier Faure, il presidente della Repubblica dovrebbe astenersi dal fare il viaggio. “Ho capito che i Mondiali non sono politici, ma vedo che, come sempre, Emmanuel Macron ha un doppio standard di moralita’ e valori. Quando sei agli ottavi, sei per i diritti umani; quando sei in semifinale, i diritti umani sono passati alla trappola” ha commentato sul filo dell’ironia Faure.

E c’è chi fa riferimento al Qatargate. Per il deputato dei Verdi Jeremie Lordanoff, il Qatar non può più essere considerato uno Stato amico, motivo per cui “serve un gesto degno dello scandalo. Immaginate che uno Stato straniero sia venuto a corrompere i funzionari eletti e il presidente lo abbia fatto. Secondo voi non si puo’ dire niente?“.

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