Reggio Calabria, il 22 dicembre l’incontro “La moneta antica e le sue diverse percezioni e ‘utilità’ tra storia e collezionismo”

L'incontro si svolgerà giovedì 22 dicembre, alle ore 17:00, presso la Sala Giuffrè della Biblioteca "P. De Nava"

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La moneta antica e le sue diverse percezioni e ‘utilità’ tra storia e collezionismo” è il tema della conversazione che il Prof. Benedetto Carroccio, Docente di Numismatica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, terrà giovedì 22 dicembre alle ore 17,00 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca “P. De Nava” a conclusione degli incontri promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla stessa Biblioteca, patrocinati dal Comune di Reggio Calabria, nel 50° dei Bronzi di Riace.

La manifestazione rientra nel ciclo di incontri dedicati alla “percezione dell’Antico” che hanno avuto inizio nell’autunno del 2021 e accompagnato l’anno 2022. Le monete antiche da secoli attirano grande interesse anche tra persone non particolarmente interessate agli studi classici, per una fascinazione “immateriale”, fonte anche di leggende popolari su grandi scoperte e un’istintiva sensazione di “nobiltà” e importanza delle società che le hanno coniate. Il collezionismo nobile rinascimentale si è sviluppato per ansia di conoscenza, di comunicazione, tramite le immagini, del patrimonio culturale dei tempi dei “dodici Cesari”, di propaganda di antichissimi progenitori di dinastie al potere. Non a caso la stragrande maggioranza di queste raccolte ha costituito il nucleo delle raccolte museali moderne, e gli eredi di questa tradizione, legittimi detentori di collezioni, hanno considerato dovere pubblicarle, renderle visitabili etc.

A questa tradizioni, e al progressivo sviluppo di una legislazione di tutela del bene archeologico che nasce già con Federico II di Svevia, si è sovrapposto nel ‘900, quasi da parassita, un individualismo anarchico con fine ultimo l’arricchimento e l’appropriazione privata, in contrapposizione alle esigenze della collettività. Il tutto svilendo l’utilità della moneta antica quale segno e richiamo identitario, mai vero “multiplo” alienabile ma piuttosto mezzo per conoscere e comunicare il nostro passato.

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