L’AIDS è ancora un problema? L’attività di sensibilizzazione a Catanzaro

La Cooperativa Sociale Zarapoti, il reparto di Malattie Infettive della A.O. “Pugliese-Ciaccio” e il Ser.D di Catanzaro insieme per promuovere informazione e prevenzione

StrettoWeb

L’AIDS è diffusa? E’ ancora un problema? Purtroppo sì, ma c’è una scarsissima informazione al riguardo. Per questa ragione sono fondamentali le giornate di sensibilizzazione, quelle che incontrano e abbracciano il territorio, soprattutto le nuove generazioni. In occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids, la Cooperativa Sociale Zarapoti, il reparto di Malattie Infettive della A.O. “Pugliese-Ciaccio” e il Ser.D di Catanzaro sono scesi in strada.

Ci siamo posizionati – spiega il presidente della Zarapoti, Ampelio Anfosso – con la nostra unità mobile e l’équipe in Piazza Matteotti. Abbiamo atteso gli studenti all’uscita di scuola e distribuito loro materiale informativo e questionari per capire la loro conoscenza. E’ emerso che i giovani di oggi ne sanno veramente poco sull’AIDS, anzi, credono che non esista proprio più, e pensano che il profilattico serva solo ad evitare gravidanze indesiderate”.

E’ fondamentale – evidenzia Scerbo Paolo, responsabile della Unità Operativa semplice per l’HIV, afferente alla SOC di Malattie Infettive diretta da Lucio Cosco – mantenere alta l’attenzione su questo tema: l’informazione, la prevenzione e lo screening sono sempre necessari. E’ importante diffondere la giusta conoscenza sul virus dell’HIV e sulle modalità di trasmissione e, soprattutto, sull’importanza di un accesso precoce al test per riconoscere la sieropositività all’infezione, grazie al quale è possibile avviare tempestivamente il percorso terapeutico. Ora non abbiamo la situazione che vivevamo negli anni ’80 e ’90. La farmacologia ha fatto passi da gigante e la prospettiva di vita è decisamente migliore ma il virus è sempre in circolazione”.

Molti non sanno – precisa Giulia Audino, direttore del Ser.D di Catanzaro – che nel momento in cui si contrae il virus HIV si diventa sieropositivi, condizione che se non trattata tempestivamente con il tempo porterà ad avere l’AIDS. I dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità rivelano che per circa il 35% delle nuove diagnosi di sieropositività all’HIV, il successo delle terapie è fortemente compromesso dal ritardo con cui le persone decidono di sottoporsi al test. Non dobbiamo abbassare la guardia, solo in questo modo potremo evitare diagnosi tardive. La campagna è spesso rivolta per lo più al pubblico maschile ma è sbagliato perché anche le donne devono essere coinvolte nella sensibilizzazione. Continueremo con più vigore la nostra azione nei luoghi di aggregazione e nelle scuole”.

Alla giornata sono intervenute anche la psicologa Carla Sorrentino per il Ser.D e Fabio Corigliano, Oreste Feroleto ed Emanuela Voci per la Cooperativa Zarapoti.

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