“Spezzate tutte le catene che ci legano a varie forme di schiavitù, illuminati dalla luce di Dio che viene nel tenero Bambino di Betlemme, la nostra Chiesa, la nostra gente, la nostra terra possa vivere la figliolanza di Dio e scoprirsi legata da vincoli di fraternità, possa scoprirsi famiglia. L’ Incarnazione del Figlio di Dio nella nostra carne umana ci dice che questa nostra carne può risollevarsi, può scoprire l’Eternità, può vivere la fraternità. Ecco il vero Natale: scoprirci Figli di Dio, amati dal Padre e tra di noi veri fratelli”. Così il vescovo Serafino Parisi che ha presieduto la solenne messa pontificale della Notte di Natale nella Cattedrale di Lamezia Terme.
“Un Bambino è nato per noi. L’opera di Dio si realizza attraverso la debolezza di un Bambino che, come ci ha ricordato Isaia, è “Principe della pace” e “Padre per sempre” – ha proseguito Monsignor Parisi – Questo significa che gli uomini non sono orfani perché quel Bambino è il segno del Padre e la sua paternità è per sempre. Dio non abbandona l’umanità e, in Gesù Cristo, entra nella nostra storia. Come ci racconta il Vangelo di Luca, il Salvatore del mondo nasce senza clamori, senza proclami. Sì, il Signore agisce così. Non nasce nei grandi palazzi, ma in una mangiatoia. Gesù nasce nel cuore della storia, viene in mezzo a noi, assume su di sé la nostra natura umana perché tutta la terra possa essere avvolta di luce e sulla terra possa esserci la pace, quella stessa Pace cantata dagli Angeli nella notte santa”.
Richiamando i momenti fondamentali della storia della salvezza, la fedeltà di Dio da sempre alle sue promesse verso l’umanità, il vescovo di Lamezia ha parlato di luce e speranza perché “il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. E’ questa la grande immagine di speranza per l’umanità: è la vittoria su ogni forma di schiavitù, su ogni forma di odio, su ogni forma di guerra.
“Il Signore Gesù entra dentro la storia – ha concluso monsignor Parisi – e ci dice: non siete più schiavi, ogni catena ormai è stata spezzata, il gioco della schiavitù è definitivamente tolto dalle vostre spalle, non siete più piegati davanti a nessuno, andate avanti perché il Signore vi accompagna, vi precede, Egli è il Dio con noi. L’uomo può cominciare a sperare sapendo che ha un “Padre per sempre”, l’uomo può scoprirsi e vivere come figlio di Dio.”