Ieri sera, nel salone della Parrocchia di Santa Caterina, l’Associazione “Noi per Santa Caterina” ha organizzato un incontro interreligioso, avente come tema “L’attesa: il Natale visto dalle varie fedi religiose”. Il mediatore, Lorenzo Logoteta, ha dato la parola a don Ernesto Malvi il quale ha evidenziato che Gesù è nato in un clima di semplicità, protetto da un gruppo di pastori, ma tra tanta luce emanata da Gesù e Maria, che tocca a noi diffondere nel mondo.
È stata la volta di Roberto Ripepi, rappresentante della chiesa cristiana di Catona “Gesù Cristo è il Signore” il quale ha ribadito che tutti i principi religiosi debbano trasformarsi in azione perché procurino bene all’umanità. La professoressa M. Miriam Jaskerowicz Arman, ambasciatrice di pace, di religione ebraica ortodossa, ha evidenziato che non festeggiano il Natale come nascita di Gesù, ma come ricordo della riconquista del tempio di Gerusalemme. Per Caterina Frustaci, della chiesa valdese, il Natale è un’occasione per riflettere sui mali del mondo e sulla povertà; ecco che si aiuta chi ha bisogno.
Per Hamilton Tanan del centro culturale islamico AR Rahma è importante il rispetto e la conoscenza reciproca, senza pregiudizi o convinzioni ideologiche. Per Said Sardazadeh della Comunità Bahai bisogna lottare per costruire la pace universale e servire Dio significa servire l’umanità intera. Carmen Manti, presidente ass. “Dialogo interreligioso quotidiano”, ha evidenziato che la vita è un cammino difficile e Dio è sempre accanto a noi, che ci sostiene nei momenti di bisogno, ma anche noi dobbiamo aiutare chi è in difficoltà.
In conclusione di tutto ciò che si è detto è emerso che è necessario liberarci dai pregiudizi, ascoltare e rispettare le idee degli altri per crescere e migliorarci. Per far ciò occorre conoscere la storia delle religioni e comprendere che tutte hanno alla base dei principi universali: il rispetto, l’amore, la pace e la solidarietà verso il prossimo.