“Prima strade e autostrade”, era in principio. Poi anche “prima l’Alta Velocità”. “Prima la sanità, prima i rifiuti, prima i servizi essenziali”. Il giochetto è chiaro: inserire un “prima” e poi una serie di altre cose. L’ultima frontiera è “prima la Lombardia”. Lo ha detto Letizia Moratti, parlando del Ponte sullo Stretto e rimproverando Salvini. La sua dichiarazione, però, ha del surreale. Lei, che per una vita ha fatto parte di Forza Italia, partito storicamente a favore del Ponte, ora è candidata Presidente con il Terzo Polo, altresì favorevole all’opera, ma parla come una “piddina” o “5 Stelle qualunque”. Anzi no, parla come una leghista qualunque. “Quel prima la Lombardia” che sa tanto di “prima il Nord, continuiamo ad affossare il Sud”. Il problema, però, è che oltre ad andare contro i vertici del suo partito (si è confrontata su questo con Renzi e Calenda, che sul Ponte non hanno mai parlato così?), con le sue posizioni leghiste si è sferrata anche contro uno stesso leghista, Salvini. Quel Salvini che però, ancor prima di diventare Ministro delle Infrastrutture, sul Ponte spinge da parecchio. Insomma: una dichiarazione, tre scivoloni.
“In Lombardia i problemi non mancano, il trasporto di Trenord è un servizio non efficace. Dobbiamo investire sulle infrastrutture, perché Salvini si occupa del Ponte sullo Stretto? Servono molte altre cose prima“, le parole della Moratti a Telelombardia. Secondo Moratti, quello che serve è un “potenziamento delle infrastrutture in Regione Lombardia. Se cresce la Lombardia, cresce il Paese. Non mi sembra essenziale oggi il Ponte sullo Stretto di Messina. Per esempio Cremona è collegata malissimo con Milano, Brescia e Piacenza: queste sono le infrastrutture necessarie”. Durante la visita “in una terra che ben conosco sin dall’infanzia – ha aggiunto – tanti amministratori locali mi hanno rappresentato diverse criticità riguardanti viabilità e trasporti. Il Sud della Lombardia è stato abbondonato su questi temi”. Moratti ha poi citato alcune delle priorità infrastrutturali per la Regione, come la riattivazione della linea ferroviaria tra Cremona e Piacenza, con il servizio passeggeri “soppresso dalla fine del 2013 che obbliga i cittadini a spostarsi su autobus sostitutivi o in auto” e il raddoppio del binario e potenziamento mezzi sulla linea ferroviaria tra Cremona e Milano. Ma anche il raddoppio della tratta ferroviaria Piadena-Mantova per circa 34 km “attraverso la posa di un nuovo binario in affiancamento all’esistente” e il potenziamento della tratta ferroviaria Brescia-Cremona.