Lionel Messi ci riprova, forse per l’ultima volta. “La Pulce” sta vivendo l’ultimo Mondiale della sua carriera e dopo le delusioni del 2010 (sconfitta ai quarti 0-4 dalla Germania), 2014 (sconfitta in finale 1-0 contro la Germania) e del 2018 (eliminato ai quarti in un pirotecnico 4-3 dalla Francia), sogna di alzare al cielo la Coppa del Mondo, il trofeo che gli manca per affiancare, nei cuori degli argentini, il mito Diego Armando Maradona.
E in Qatar Messi sta giocando da protagonista. Il numero 10 ha messo a segno 4 reti, sfornato 2 assist, ed è risultato sempre decisivo nelle gare dell’Albiceleste, sbloccando anche la gara con l’Arabia Saudita, quello che ad oggi è l’unico passo falso dei ragazzi di Scaloni al Mondiale. La tecnica della “Pulce” non si discute, ma a sorprendere è anche la sua tenuta fisica, al netto di una scientifica gestione delle energie fisiche. Il suo segreto? Il fisioterapista… calabrese.
Si chiama Marcelo D’Andrea, ha 48 anni, è figlio di Francesco, fuscaldese che nel 1948 lasciò la Calabria per cercare fortuna. È nello staff della Seleccion dal 1999, sotto quelle che “Infobae” ha definito “las manos magicas” sono passati campioni del calibro di Maradona (dopo il ritiro), Batistuta, Crespo, Simeone e lo stesso Messi. Il feeling con l’ex Barcellona è stato subito naturale, tanto che oggi D’Andrea segue Messi come un’ombra. Lo chiamano “Daddy”, papà, perchè è sempre molto attento alla salute dei calciatori.
Sulla sua coscia sinistra c’è un tattoo che raffigura la bandiera italiana e la scritta “Fuscaldo”, un simbolo che ne ricorda le origini calabresi. Qualche anno fa, D’Andrea è stato ricevuto a Fuscaldo per essere premiato con una targa da parte dell’Amministrazione comunale. In cambio ha donato al sindaco una maglia autografata da tutti i calciatori dell’Albiceleste. Ai Mondiali non c’è l’Italia, ma a Fuscaldo sanno per chi tifare.