Mazzette al Comune, per l’Amministrazione è un’altra tegola: i fatti risalgono al primo mandato Falcomatà

Bene ha fatto il Sindaco f.f. Brunetti, ovviamente, a prendere le distanze affermando di continuare a credere nella Magistratura. Meno bene, forse, per quanto riguarda invece alcune precisazioni che avevano più che altro la sensazione di voler lavarsene le mani prima del tempo

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Premessa: non c’è alcun coinvolgimento diretto da parte di Sindaco, Assessori o simili nella vicenda delle mazzette al Comune, l’operazione denominata “Revolvo” che ha coinvolto alcune imprese cittadine e 7 funzionari del Comune. Certo, dopo le questioni “Miramare” e “Brogli Elettorali”, l’Amministrazione si sarebbe decisamente evitato quest’altro terremoto, se non altro perché sta affrontando a fatica le prime due, tutt’ora in corso. Bene ha fatto il Sindaco f.f. Brunetti, ovviamente, a prendere le distanze affermando di continuare a credere nella Magistratura. Meno bene, forse, per quanto riguarda invece alcune precisazioni che avevano più che altro la sensazione di voler lavarsene le mani prima del tempo.

Fa riflettere, infatti, la frase “la magistratura reggina che, anche a distanza di dieci anni, tiene accesi i propri riflettori sulle dinamiche della pubblica amministrazione provando a far luce su atteggiamenti e circostanze che l’amministrazione comunale, sin dal primo giorno del suo insediamento, combatte e osteggia con azioni e comportamenti sempre improntati sui criteri di legalità, correttezza e trasparenza”. I dieci anni citati da Brunetti hanno fatto drizzare le antenne ai più, che si sono chiesti: a quando risalgono questi fatti? Dieci anni fa, cioè nel 2012, c’è stato lo scioglimento del Comune e il successivo arrivo dei Commissari, quindi la prima legislatura Falcomatà non era ancora nata. I fatti, però, non risalgono a 10 anni fa, bensì a qualche anno dopo. A rivelarlo è l’ordinanza del Tribunale di Reggio Calabria sugli indagati relativi all’operazione: nel lunghissimo documento del Tribunale, che ripercorre i fatti sotto la lette d’ingrandimento, numerose date fanno riferimento agli anni 2014 (ad ottobre Falcomatà è stato eletto Sindaco per la prima volta) e 2015, quindi i primissimi periodi del primo mandato Falcomatà. Ripetendo e precisando che né il primo cittadino né gli Assessori di allora sono coinvolti direttamente, e quindi dando per scontato che non potessero essere a conoscenza delle presunte “manovre” dei funzionari del Comune, è chiaro che le “Amministrazioni precedenti” di cui parla l’inchiesta facciano riferimento alla precedente Amministrazione Falcomatà, la prima. Una macchia ulteriore di cui avrebbero fatto a meno, specialmente in questo periodo. E nonostante avessero provato a mettere le mani avanti con la nota di ieri, che può essere definita una svista.

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