Messina: concluso il progetto “il Filo di Arianna 2022”

Messina: presentata la conclusione del progetto “Il Filo di Arianna”, cortometraggi i cui protagonisti sono stati trenta adolescenti con problematiche educative

StrettoWeb

Presentata la conclusione del progetto “Il Filo di Arianna”, cortometraggi i cui protagonisti sono stati trenta adolescenti con problematiche educative. L’idea dalla DISMED di Messina presieduta da Filippo Livio, ha visto la diretta partecipazione della prof.ssa Antonella Gagliano neuropsichiatra infantile presso l’Università di Catanzaro, la direzione ed il coordinamento è stata del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Massimo Guglielmi già allievo di Umberto Eco, ha collaborato anche con registi e sceneggiatori come Michelangelo Antonioni, Ermanno Olmi, Ettore Scola, Nanni Loy e Sergio Leone.

Filippo Livio ha manifestato la sua grande soddisfazione perché “un piccolo sogno si è realizzato e, soprattutto, perché trenta adolescenti con difficoltà mentale ed educativa, hanno avuto la possibilità di aprirsi e confidare il loro disagio”. Un messaggio dato al mondo degli adulti che spesso non conoscono quello dei ragazzi; a tal proposito, il presidente di DISMED ha citato una adolescente che gli ha confidato: “gli adulti parlano di noi ma, non parlano con noi, noi possiamo dirvi quali sono le nostre problematiche e come risolverle”.

Livio ha dato merito alla professoressa Gagliano di aver voluto rendere i ragazzi protagonisti grazie alle loro storie personali ma anche, scrittori di idee immaginarie che il regista Gugliemi ha trasformato in realizzazioni concrete. Diversi gli Enti pubblici e privati che hanno sostenuto questa idea progettuale.

La Gagliano ha messo in rilievo i temi della sofferenza, della diversità di genere che hanno una funzione di “nutrimento dell’animo” espressione utilizzata da Francis Ford Coppola. Ancora, la neuropsichiatra ha puntualizzato il fatto che nella società attuale, “ci sono ragazzi che crescono in maniera lineare mentre altri sono costretti ad attraversare il labirinto; lo scopo è stato quello di farli uscire da quel labirinto per trovare la via d’uscita a tante situazioni problematiche”. Un ragazzo su quattro ha problematiche educative, la Pandemia ha reso molto difficile la crescita per tanti ragazzi cosiddetti “normali”, figuriamoci per quelli che hanno problematiche. Tra i vari interventi, uno dei più significativi è quello di trovare delle soluzioni che li faccia uscire da questa condizione, il cinema offre un effetto terapeutico molto importante. Anche guardate semplicemente un film significa creare emozione. Aver reso trenta adolescenti protagonisti di cortometraggi, ha fatto sì che uscissero dal labirinto, guardare dentro loro stessi e per proiettarsi nel futuro. Questo tipo di intervento, ha proseguito la Gagliano, “ha prodotto benefici sul piano dell’autostima”.  Secondo alcuni luoghi comuni, “il cinema rappresenta una palestra per la mente, partecipare alla realizzazione di un film, equivale a partecipare ad una iniziativa di grande impatto emotivo e fisico paragonabile alla presenza ad una maratona come quella di New York”.

Infine, la Gagliano ha reso merito ai genitori dei ragazzi, alcuni di loro, hanno condiviso il lavoro e partecipato in modo attivo.  Massimo Guglielmi ha comunicato che dopo la parte teorica del corso di filmaking svoltasi in aula, il ciak è stato effettuato in location straordinarie come lo Stretto di Messina, Taormina, Tindari, le Gole di Alcantera, il Castello di Milazzo e i Colli Sarrizzo. Dopo più di centro ore di riprese e oltre 70 persone coinvolte, i cortometraggi verranno presentati alla cittadinanza per far capire loro che “il centro propulsore del percorso è stato il lavoro di inclusione; tutti i ragazzi hanno avuto un ruolo sia diretto che indiretto: attori, scenografi, costumisti, cameraman, fonici, ciakisti”.

Non conoscendo la realtà messinese ha affermato Guglielmi, ha chiesto aiuto ai trenta adolescenti che gli hanno consentito di entrare nella cultura e nella vita della città per cogliere gli aspetti più significativi e trasferirli nei cortometraggi. Guglielmi, parlando dei corsi di cinema che tiene in tutto il mondo, rivolti a persone che non manifestano alcun tipo di disagio, non ha ricevuto la stessa emozione e condivisione di quella che “grazie ai trenta adolescenti ho avuto, svelando il mondo con i loro occhi, un mondo che ruota attorno ai trenta piccoli giganti che parlano attraverso il loro linguaggio ed aiutano a sciogliere tanti nodi presenti nella nostra società”. I trenta adolescenti con disturbi educativi si sono dimostrati sismografi in grado di percepire cose che i “normali” non riescono a sentire e vedere. Infine, Guglielmi ha affermato che durante questo lungo tempo trascorso nella provincia di Messina, ha trovato persone che, a contatto con la realtà dei trenta adolescenti e vedendo le loro performance, “si sono illuminati gli occhi, è scesa una scintilla che ha reso tutto più significativo e vero”.

Tra gli sponsor del progetto il gruppo Caronte che ha subito accettato l’invito a partecipare ad un progetto così impegnativa ma, gratificante al tempo stesso. Tre i pregi evidenziati dall’amministratore Vincenzo Franza: il primo “le cose buone vanno appoggiate, bisogna aiutare chi propone iniziative socialmente valide”; il secondo “il rapporto della famiglia Franza con il cinema”, l’attore e regista messinese Adolfo Celi ero lo zio di Franza; il terzo il “diverso”; Franza ha dichiarato che “in questi anni la nostra società non cura le cose diverse che, non devono avere una connotazione negativa, ma rappresentano un ulteriore fattore d’interesse. I punti di vista diversi servono per far crescere la società”. Adesso il via alle proiezioni con la speranza che, anche le reti televisive nazionali, diano il giusto spazio ad un’opera dal grande risvolto sociale come “Il Filo di Arianna”.

Messina: presentata la conclusione del progetto “Il Filo di Arianna”, le immagini del trailer | VIDEO

 

Filo di Arianna

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