Natale, festa religiosa per una rinascita laica

Un Natale che per Nino e Francesca e per Sandra e Christian le giovani coppie uccise in Inghilterra ed in Germania, non sarà più quello desiderato, da vivere magari con l’attesa di un figlio

StrettoWeb

Dopo tanta attesa, ci siamo, domani è Natale! Tra luci scintillanti e volti segnati dalla sofferenza; tra tavole bandite con tante leccornie, ai rifugi sotterranei dell’Ucraina dove tante famiglie si trovano a convivere senza cibo e senza riscaldamento. Un Natale che per Nino e Francesca e per Sandra e Christian le giovani coppie uccise in Inghilterra ed in Germania, non sarà più quello desiderato, da vivere magari con l’attesa di un figlio. Un Natale di: “Aggiungi un posto a tavola” come chiesto da Papa Francesco; rinunciare al superfluo per condividere un pasto caldo con coloro, che le vetrine dei negozi addobbate a festa, sono un miraggio. Un Natale che per tante famiglie viene trascorso nell’intimo della propria casa perché le vacanze ai tropici o, sulle piste da sci più rinomate, rappresentano un sogno irrealizzabile. Un Natale che ha il volto dello Chador di tante donne iraniane tirato via in difesa del proprio diritto di essere considerate “persone”. Un Natale che, ha il volto di un barcone strapieno di tanti immigrati impauriti, vittime della violenza nelle carceri libici, che desiderano solo di essere accolti in maniera dignitosa per vivere come persone in mezzo a tante altre persone e, che nulla hanno a che vedere con u mercanti di morte. Un Natale dai tanti volti come quello nuovo della politica, un mondo dorato fino a ieri esclusivo monopolio degli uomini mentre adesso, una giovane mamma romana Giorgia, li ha messi tutti in fila. Con spavalda e determinata convinzione, maturata grazie ad una notevole crescita politica condivisa da milioni di cittadini che a suon di voti, l’hanno voluta alla guida del paese, chiede spazio e credibilità anche in quell’Europa guidata dagli egoismi e non dalla partecipazione. Giorgia che vuole essere giudicata solo per ciò che riuscirà a fare e non, per ciò che le permetteranno di fare. Stare all’opposizione è una cosa, governare è tutta un’altra storia. Giorgia durante la vista ai militari impegnati all’estero nelle missioni di pace, ha definito l’Italia una “madre” orgogliosa dei propri figli; ora noi prole putativa, le chiediamo di guardare alla solitudine degli anziani, alla preoccupazione delle famiglie, all’inquietudine dei piccoli e grandi imprenditori, alle speranze di tanti giovani che non chiedono assistenzialismo ma pretendono lavoro perché, la dignità della persona non può essere barattata con un piccolo contributo economico.

Carissima Giorgia, noi vogliamo darti fiducia anche perché, notoriamente, le donne hanno sensibilità da vendere, capacità professionali uguali se non superiori a quelle degli uomini, ti chiediamo di sostenere e difendere la pace contro ogni forma di violenza perché, la guerra è utile solo ai mercanti d’armi che si arricchiscono con la morte di tanti innocenti, colpevoli solo di credere nei valori umani e nella difesa dei confini della patria. Viviamo un Natale fatto di tante speranze, di progetti, di desideri non faraonici ma, di concrete certezze. Quel piccolo bambino che si è caricato addosso il peso di una società distratta, egoista, sta per tornare in vita, per emettere un vagito che vuole raggiungere le coscienze di tanti uomini sbadati; il piccolo Gesù che chiede pietà e rispetto per la miseria umana, che vuole salvaguardare il pianeta che ci ha dato in dono, per preservarlo e migliorarlo ed invece, lo abbiamo violentato e mortificato per amore del “Dio Denaro”, della corsa sfrenata al consumismo. Il piccolo Gesù Bambino che vuole farci ripartire per cambiare vita, per valorizzare le enormi potenziali che ciascuno possiede, illuminare le menti di speranza. Un volto cristiano per una società laica, plurale, inclusiva, accogliente dove ciascuno possa sentirsi sempre meno condizionato dai fattori di esclusione e sempre più uguale nei diritti e nei doveri. Grazie piccolo Bambino Gesù che, ancora una volta nasci per salvare una società confusa ma desiderosa di vivere.

presepe

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