La grande differenza tra il Ponte sullo Stretto di Messina e tutti gli altri Ponti del mondo

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Nel resto del mondo costruiscono ogni tipo di Ponte, da più di un secolo, e li fanno sempre più avveniristici e numerosi. Dopo averli realizzati, ne fanno persino uno strumento di branding. I Ponti di tutto il mondo non servono soltanto a unire due sponde o due versanti, ma diventano simbolo di promozione turistica, di identità, di prodigio tecnologico e ingegneristico, di evoluzione e sviluppo. Lo fanno ovunque: non solo negli USA, in Australia e Giappone, ma anche nella vicina Turchia, in Romania, in Cile, in India, in Cina, in Messico, in Brasile. In tutto il mondo. E lo fanno per un solo motivo: la ricchezza e il benessere che i Ponti producono sulle popolazioni delle aree circostanti.

Poveri fessi.

Noi italiani, invece, che siamo così tanto intelligenti a differenza di tutti gli altri, i Ponti non li facciamo. E facciamo crollare anche quelli che non facciamo “perché lo avrebbero costruito imprese legate alla mafia”: riusciamo persino a fare branding al contrario, esaltiamo il peggio di noi, alimentiamo i peggiori luoghi comuni con l’unico obiettivo di allontanare la crescita, la ricchezza e il benessere per rimanere sempre più poveri, depressi, marginali e sottosviluppati. Un autentico capolavoro.

Che geni che siamo.

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