TasteAtlas è uno dei riferimenti mondiali del web in fatto di cibo. Prendendo in esame la citazione di Wikipedia, trattasi di “una guida di viaggio esperienziale per il cibo tradizionale che raccoglie ricette autentiche, recensioni di critici gastronomici e articoli di ricerca su ingredienti e piatti popolari”. TasteAtlas ha stilato in questi giorni la classifica delle migliori cucine al mondo del 2022. Al primo posto spicca, e lo diciamo con un pizzico di orgoglio, l’Italia. Il nostro paese anticipa, in ordine, Grecia, Spagna, Giappone, India, Messico, Turchia, Usa, Francia e Perù, quest’ultima al 10° posto. A questo link la classifica completa.
Sulla piattaforma dello stesso sito, poi, presenti anche – paese per paese – le specialità di ogni nazione e anche i locali migliori, scelti sulla base delle recensioni di critici gastronomici. Fermandoci allo Stretto, a Calabria e Sicilia, spiccano la ‘nduja e il cannolo. “Questa prelibatezza italiana di Spilinga, in Calabria – si legge in merito alla ‘nduja, che ha un punteggio di 4.7 stelle (su un massimo ovviamente di 5) – è un salame di maiale stagionato e speziato con peperoncino che ha una consistenza simile a quella di un paté . Di solito è legato con lo spago in una sezione dell’intestino di maiale. Esistono numerosi modi per gustare la nduja: spalmata su carni e pesci grigliati, arrostiti o scottati, oppure aggiunta a sughi per la pasta e piatti a base di uova. Il modo più diffuso per consumare la nduja, però, è spalmarla su pane grigliato o abbrustolito e gustarla con ricotta fresca o burrata”.
Per quanto concerne invece il cannolo siciliano (punteggio 4.4 stelle), si legge, “questi deliziosi e croccanti tubi di pasta fritta ripieni di deliziosa crema di ricotta sono forse uno dei dolci siciliani più conosciuti al di fuori dell’Italia. Si ritiene che i cannoli abbiano avuto origine intorno a Palermo nel IX secolo, mentre la Sicilia era sotto il dominio arabo. La leggenda narra che fossero originariamente preparate dalle donne dell’antica città di Qal’at al-Nisā’ (lett. castello delle donne), l’odierna Caltanissetta, che all’epoca fungeva da harem di un emiro saraceno. Successivamente, la ricetta è arrivata in qualche modo nei monasteri di Palermo dove le suore preparavano questo sontuoso dolce durante il periodo di carnevale. I cannoli hanno fatto molta strada da allora, diventando incredibilmente popolari non solo in tutta Italia, ma anche in Nord America, dove furono introdotti dagli immigrati siciliani alla fine del XIX secolo. Inoltre, grazie a una delle battute più famose del film Il padrino: “Lascia la pistola. Prendi i cannoli.”, alla fine degli anni ’70, questo dolce aveva raggiunto uno status davvero iconico. Sebbene le persone negli Stati Uniti abbiano familiarità con diverse varianti di questa ricetta classica, i cannoli in Sicilia sono ancora preparati in modo più tradizionale. I croccanti gusci di pasta frolla sono tipicamente aromatizzati con cacao, strutto e vino Marsala, mentre la delicata freschezza della ricotta zuccherata è talvolta arricchita con acqua di fiori d’arancio, scorze d’arancia candite, cioccolato, zuccata candita o pistacchi tritati finemente. Il nome deriva da canna , una canna di canna che viene tagliata in sezioni e utilizzata come stampo per friggere i gusci di pasta, anche se al giorno d’oggi i cilindri di metallo hanno per lo più sostituito la canna. Infine, ma non meno importante, i gusci dei cannoli vengono sempre riempiti poco prima di essere serviti per evitare che si inzuppino, garantendo la perfetta sensazione di croccantezza contro il ripieno cremoso”.
Ma non è tutto. Oltre alle specialità, tra i locali con il maggior punteggio, sempre nell’area dello Stretto, ne emerge uno di… Cardeto, piccolo comune italiano di montagna in provincia di Reggio. Si chiama “Il Tipico Calabrese” e ha ottenuto un punteggio di 4.8 stelle, votato dai critici come uno dei migliori.