Reggina, è la svolta: presentato accordo di ristrutturazione del debito. Saladini: “voltiamo pagina”

Oltre 20 i milioni di euro di debito "ereditati" dalla vecchia proprietà, ma ora la "nuova" Reggina ha presentato l'accordo di ristrutturazione

StrettoWeb

Reggina, si volta pagina. Quello di mercoledì è probabilmente da considerare un giorno storico in riva allo Stretto, sicuramente tra i più significativi della storia recente. Il club, infatti, due giorni fa ha presentato la richiesta per l’accordo di ristrutturazione del debito relativo alla precedente proprietà. E’ un passaggio chiave, quello con cui Felice Saladini e la sua “squadra” si mettono definitivamente dietro un passato tutt’altro che roseo. Lo stesso patron, in un’intervista a Calcio e Finanza, ha annunciato con entusiasmo la svolta: “la nostra gestione si è fatta carico di oltre 20 milioni di debiti pregressi per evitare di mettere in difficoltà fornitori e lavoratori che non percepivano compensi già da tempo”, ha detto. L’irto percorso è iniziato lo scorso giugno “dopo aver salvato la società che era pressoché ormai fallita per anni di gestione malsana”, con l’obiettivo di “mettere in sicurezza la società dopo la situazione disastrosa che abbiamo trovato. Un percorso che si è concluso mercoledì quando è stato depositato presso il Tribunale di Reggio Calabria il ricorso per l’accordo di ristrutturazione del debito relativo alle stagioni precedenti”.

Ora lo sguardo è al futuro, con “trasparenza, responsabilità, etica – continua Saladini – e tutto questo deve consentirci di voltare completamente pagina. Stiamo seguendo tutte le procedure che si applicano in questi casi per chiudere definitivamente col passato e concentrare le nostre risorse sullo sviluppo futuro”. Altri obiettivi? Porsi anche come “simbolo della rinascita di un territorio”, nel segno della digitalizzazione. “Un club deve assolutamente guardare avanti, perché attraverso la digitalizzazione si possono mettere a disposizione della struttura sportiva e della società strumenti di analisi e di gestione digitale con cui valorizzare al meglio le risorse umane e sportive del club”. E tutto questo passa anche dalle infrastrutture (centro sportivo e stadio), “a partire dal manto erboso su cui abbiamo lavorato per renderlo decente e utilizzabile. Ma in generale stiamo dialogando con le istituzioni del nostro territorio per lavorare sulle infrastrutture”.

E, oltre alle infrastrutture, la sostenibilità, questione su cui Saladini plaude il presidente della Lega Serie B Mauro Balata “che continua a lottare per la sostenibilità di tutta la categoria. È chiaro che il calcio italiano va riformato, va reso sostenibile, le leghe e le federazioni stanno lavorando su questo. E bisogna partire anche dalle attività che si possono mettere in campo concretamente subito, come digitalizzazione, strutture e territori. È da qui che il calcio italiano deve ripartire”, conclude il patron amaranto.

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