Reggina, stai attenta: il Bari ha il miglior rendimento in trasferta, dove ha perso solo una volta

Per momenti delle due squadre, posta in palio, situazione di classifica, al momento quella col Bari è forse la sfida più complessa di quelle della Reggina al Granillo, dal punto di vista dell'approccio mentale

StrettoWeb

Dopo l’exploit dell’anno scorso, con il record di vittorie fuori casa a Brescia, più di qualcuno ha affibbiato a mister Inzaghi l’appellativo di allenatore da trasferta. In questa stagione, a un certo punto, sembrava tutto il contrario: tra settembre e ottobre infatti la Reggina volava al Granillo e faticava fuori. Oggi, invece, dopo due mesi, di nuovo tutto ribaltato: la Reggina vince a Venezia, Brescia e Como ma contro Benevento e Frosinone al Granillo conquista solo un punto. Quindi, verrebbe da pensare: è la migliore squadra da trasferta finora? No, è seconda insieme a Genoa e Frosinone. E sapete chi è la prima? Il Bari, prossima avversaria degli amaranto sabato sera. La squadra di Mignani, con 18 punti conquistati lontano dal San Nicola, è al momento la compagine migliore se si considerassero solo le gare in trasferta, dall’alto delle 5 vittorie (come la Reggina), dei 3 pareggi (solo uno per gli amaranto) e di una sola e unica sconfitta, a Frosinone, al 92′, con l’uomo in meno per 70 minuti (rosso a Bellomo al 20′).

In pratica, a guardare quantomeno queste statistiche, sarà una partita molto in salita. A dispetto dei punti conquistati a Bari (11, il che lasciano Antenucci e compagni a metà classifica), i biancorossi fuori casa “viaggiano” e anche bene, frutto di una squadra “tascabile”, rapida, fisica, equilibrata. Rispetto alla Reggina, qualche pareggio in più, a dimostrazione che Mignani, rispetto a Inzaghi, tende a non forzare sempre e comunque la vittoria, rischiando poi di soccombere, come accaduto al tecnico amaranto soprattutto tra Modena e Parma. Tra casa e trasferta, nella classifica generale, quei tre punti in più di Menez e compagni sono invece, probabilmente, il frutto di una squadra che quasi sempre rischia di vincere, non per niente ha pareggiato solo due volte. Insomma, o perde o vince. Il Bari, con 8 pareggi, è invece quella, insieme a Pisa, Sudtirol e Spal, con più pari.

Relativamente al match di sabato sera al Granillo, sembra abbastanza scontato capire come le due squadre possano arrivarci soprattutto dal punto di vista fisico. Stanca la Reggina col Frosinone, ha recuperato qualche energia a Como, con alcune rotazioni, seppur Majer e Hernani, i due “cervelli”, giochino ininterrottamente titolari da mesi. Il Bari, invece, dopo i tanti pareggi di novembre, tra Cittadella e Modena – nelle ultime due – ha segnato 7 gol subendone solo uno in pieno recupero, a dimostrazione di una squadra che sta bene. Mignani, rispetto a Inzaghi, può contare probabilmente su più fisicità, ma meno tecnica. L’emblema è colui che in riva allo Stretto conosciamo abbastanza bene: Michael Folorunsho. Fisico, veloce, determinato, con grandi capacità di inserimento e di… gol. Dopo la grande fatica offensiva di Mignani a causa dell’assenza di Cheddira direzione Qatar, l’allenatore dei galletti ha riscoperto Folorunsho più avanzato, come Baroni e Stellone avevano fatto in amaranto. Risultato? Due gol nelle ultime due e grandi prestazioni. Prima, l’ex Reggina veniva schierato da mezz’ala insieme a Maiello (mancherà sabato) e all’altro ex amaranto Maita, in un 4-3-1-2 con Botta o Bellomo dietro le due punte.

Queste statistiche lasciano pensare a un Bari stile “prima Reggina”: attesa, linea alta col passare dei minuti, anticipo e verticalizzazione immediata, sfruttando appunto fisicità e velocità degli elementi sopracitati. Insomma, quelle squadre che tatticamente la Reggina ha sofferto di più. Sarà il terzo big match degli amaranto al Granillo e i precedenti due Inzaghi li ha affrontati in maniera diversa: col Genoa d’attesa e col Frosinone un po’ più “alto”, provando a giocare. Erano momenti e condizioni fisiche diverse. Da capire come se la giocherà invece col Bari: per momenti delle due squadre, posta in palio, situazione di classifica, al momento questa è forse la sfida più complessa tra le tre, dal punto di vista dell’approccio mentale.

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