Reggina, Menez dal rinnovo al rapporto con gli allenatori: “ho pensato di smettere”

Le parole del calciatore della Reggina Jeremy Menez nella conferenza stampa al Sant'Agata

  • Jeremy Menez Reggina
    Foto StrettoWeb
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Jeremy Menez ha parlato. Conferenza stampa del giocatore della Reggina (la prima e finora unica prima di oggi era stata il giorno della sua presentazione, nel giugno del 2020), nel suo periodo migliore da quando è a Reggio Calabria. Con mister Inzaghi è rinato, è capitano, gioca da falso nove e segna. A Brescia è arrivato il suo quarto gol stagionale, come sempre non brutto (perché lui brutti non li sa fare), di fino, d’eleganza, alla sua maniera, con lo scavetto. Ed è già a un passo dal record di marcature stagionali in amaranto (l’anno scorso 5 segnature). Il francese, davanti ai giornalisti, all’interno della sala stampa del centro sportivo Sant’Agata, ha parlato di passato e presente ma anche di futuro, con un cenno alla sua Francia ai Mondiali.

“Prima di tutto – esordisce – evidenzio il rapporto che ho con il Direttore Taibi, che ci ha sempre creduto. ‘Quando mi prendi in giro ti prendo anche io in giro’, è stata un po’ così, senza voler fare nomi”, un riferimento velato ad alcuni allenatori. “Poi – precisa – da quando è arrivato Stellone è cambiato tutto e sono contento. A livello tattico poi la mia posizione più centrale mi va meglio, mi diverto, poi c’è un buon rapporto con l’allenatore e tutto diventa più facile. Sulla fascia di capitano, me l’ha data il mister, mi ha dato tanta fiducia. Lui sa la persona che sono e anche i compagni mi conoscono da qualche anno. Non ho mai fatto problemi nel gruppo, questo è bello, loro mi conoscono e penso sia meritata. Provo a dare l’esempio a tutti. A volte il mio carattere può dare l’immagine di uno che se ne frega, ma non è così. Sono fiero della fascia da capitano, spero porterà fortuna”.

In ottica futura, Menez non si sbilancia sul rinnovo: “vediamo, dobbiamo parlare con il Direttore. Vediamo cosa succederà. Spero di continuare a divertirmi. Abbiamo tutto il tempo per pensare al futuro, ora pensiamo a giovedì. Il mio rapporto con la città? L’accoglienza dei tifosi quando sono arrivato è stata bellissima, questo rimane. Da 3 anni vediamo l’importanza dei tifosi, i risultati negativi li sentono e li fanno sentire, è giusta forse una via di mezzo ma al Sud il carattere è così e quest’anno i risultati sono positivi e l’atmosfera è bellissima. Margini di miglioramento? La squadra ha tanta qualità, sono arrivati tanti calciatori, non ci conosciamo ancora benissimo ma con il lavoro la strada è quella giusta. Menez dipendente? Assolutamente no, la squadra è fatta da tanti calciatori. Io ho un passato, un vissuto, una carriera dietro di me e provo a dare il meglio di me stesso, provo a dare qualche consiglio ma la squadra è comunque forte anche senza di me”.

Poi il francese sottolinea il rapporto con gli ultimi due allenatori, gli unici che nomina: “con Stellone ho avuto un bellissimo rapporto e lo ringrazio, con lui sono stato me stesso e questo conta tantissimo. E lo stesso è adesso con mister Inzaghi. Quando ho saputo di Inzaghi nuovo allenatore della Reggina ero contento prima di tutto perché è una persona seria, che non ti prende in giro, sincero e lo vedono tutti, anche gli ex calciatori che lo hanno avuto. Lui mi conosce bene, sa come farmi giocare, provo a dargli risposta sul campo”. Non cita gli altri allenatori, Menez, non vuole fare nomi, ma i riferimenti sono chiari: “le critiche fanno sempre male, però sono abituato, so com’è il calcio. La cosa più fastidiosa era che non potevo fare vedere quello che volevo fare in campo. Mi conosco, so cosa posso dare, questa è stata la cosa più difficile. Nella vita tutto gira. Se in quei momenti ho mai pensato di smettere? Sì, ce ne sono stati, sia perché non giocavo e sia perché ero lontano dai miei figli, a un certo punto ho pensato che forse era meglio tornare in Francia. Mi era passata la voglia di dare qualcosa. Società? Con me Taibi si è sempre comportato bene, non era un problema di società, anche perché ora ne abbiamo una nuova”.

Sul campionato: “le partite che abbiamo perso le dovevamo vincere. Abbiamo sofferto solo un po’ il Genoa, ha qualche difficoltà ma avrà il tempo di risalire. Secondo me dobbiamo pensare a noi stessi, se noi facciamo quello che dobbiamo fare siamo una bella squadra e non dobbiamo mollare per niente”.

In ultimo, una chiusura sulla sua Francia al Mondiale, tra le grandi favorite: “da tanti anni la Francia ha una bella squadra, piena di giovani, con un allenatore che sa fare e ha vinto. Non sono sorpreso. Avremo anche un bel futuro coi giovani. Non è ancora finita, però. Nel calcio si deve stare sempre concentrati, ma sono molto fiducioso per il mondiale. Mbappé? L’ho visto due, tre volte, è un bravissimo ragazzo, coi piedi per terra, deve solo pensare al calcio perché così diventerà il futuro pallone d’oro. E’ fortissimo, ha tutto, già da anni sta facendo vedere che è un fenomeno. Se lui rimane così serio, se non gli succede niente, avrà tutta la sua carriera per essere al top”.

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