Un altro anno sta per chiudersi ed è, per tutti, tempo di bilanci. Soddisfacente il “Bilancio Sociale” della Procura della Repubblica tenutosi questa mattina presso l’aula udienze Tribunale Minori del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria. Di fronte ai giornalisti, il Procuratore Roberto Di Palma ha fornito i numeri del 2022 dicendosi, appunto, soddisfatto. “Vi ringrazio di essere qui”, ha esordito Di Palma, precisando che l’incontro odierno non è celebrativo, ma utile solo a stilare un resoconto dell’anno. Il Procuratore ha elencato i numeri delle iscrizioni dei fascicoli di quest’anno, mettendoli a confronto con quelli del 2021. Eccoli di seguito.
FASCICOLI NEI CONFRONTI DI NOTI – Sono 195 i fascicoli rispetto ai 197 dello scorso anno, anche se il dato è cristallizzato al 28 dicembre. Il trend si mantiene tuttavia pressoché uguale rispetto all’anno scorso, motivo di soddisfazione per il Procuratore.
FASCICOLI NEI CONFRONTI DI IGNOTI – In questo caso i fascicoli sono 41 rispetto ai 49 dello scorso anno. Si tratta, tra gli altri, di reati contro il patrimonio o contro la persona, ad esempio. Per quanto riguarda i reati di violenza domestica, Di Palma ha precisato come siano diminuiti rispetto al passato recente, che aveva visto un incremento soprattutto a causa del lockdown. Si registrano invece ancora risse e reati di violenza esterna.
ATTI RELATIVI – In questo caso l’incremento è passato dai 249 dell’anno scorso ai 312 del 2022. Tra gli atti relativi risultano tutti quelli “sospesi”, cioè situazioni che non sono ancora definite reato, ma che potrebbero diventarlo, come ad esempio la dichiarazione di fallimento di una società, che non è ancora reato ma potrebbe dare il via nel caso di prosecuzione delle indagini.
ARRESTATI O FERMATI – L’incremento è quasi identico: dai 4 dell’anno scorso ai 5 di quest’anno.
MAP – Sulle Messe Alla Prova il Procuratore ha tenuto a fare alcune precisazioni, partendo ovviamente dai dati, quasi raddoppiati. Si è passati dai 53 del 2021 agli 88 di quest’anno. E “di questo sono contentissimo – ha confessato Di Palma – perché il nostro interesse non è punire un minore che ha sbagliato, ma aiutarlo. Dietro di loro – ha proseguito – ci sono spesso dei disagi familiari e punirlo significa dargli una seconda pena. Il senso della Giustizia e dello Stato è invece di aiutare e sul minore si cerca di intervenire sul penale e sul civile. Uno dei punti dolenti della nostra società è il mancato riconoscimento della dignità verso i ragazzi, in ambito familiare e sociale. Ed è per questo che alcuni sono attratti dalla criminalità organizzata, perché questa riesce a paventare quel riconoscimento sociale e di dignità che la famiglia e il sociale non riconoscono. Un ragazzino di 12, 13, 14 anni – l’esempio del Procuratore – coi genitori che lavorano entrambi e senza dialogo con essi, e con la scuola che lo tratta più come un numero, quando trova un ragazzotto giovane e adulto di 22-23 anni, che gli mette la mano sulla spalla e lo fa sentire importante, si sente fidelizzato. E da lì parte un’escalation che passa dal pacco da portare a tizio o alla macchina da bruciare a Caio. La MAP noi tendiamo a valorizzarla”, continua Di Palma portando ad esempio il protocollo firmato dalla Procura, dal Tribunale e dalla Reggina giovedì scorso, il 22 dicembre, “importantissimo perché dà la prospettiva di un ragazzo verso qualcosa che gli piace, come può essere guardare un giocatore che si allena o aiutare un disabile allo stadio. Noi vogliamo sempre offrire un’opportunità al ragazzo, non condannandolo ma offrendogli un’alternativa perché è in difficoltà. Poi, ovviamente, non tutte le MAP vanno a buon fine, in alcuni casi i ragazzi non sanno prendersi le proprie responsabilità”.
FASCICOLI CIVILI – In questo caso c’è stato un netto incremento: 2087 sono quelli iscritti quest’anno contro i 1506 dello scorso. “Questo è dovuto in parte anche agli sbarchi – rivela Di Palma – perché ad ogni arrivo non registrato si apre un fascicolo”. E poi apre una parentesi: “qui in Calabria non esistono strutture socio-sanitarie per i minorenni. Sotto i 14 anni c’è chi commette atti con problemi di carattere psichiatrico, mettendo in pericolo se stessi gli altri, pur non elevando la soglia di comportamento al reato. Quindi questi soggetti sono in circolazione e possono scappare perché non sono sotto custodia. Con le strutture invece è diverso. Sistemarli fuori Regione, invece, significa sostenere dei costi che la Regione Calabria non riesce a sopportare”.
In ultimo, il Procuratore ha posto l’attenzione su due temi, a specifica domanda: la pornografia giovanile e le baby gang, forse situazioni che qui registriamo in misura minore rispetto ad altre parti d’Italia. “Il fenomeno della pornografia dei giovani, ma anche della pedo-pornografia – rivela Di Palma – è assolutamente presente a Reggio Calabria e Provincia. Mi è capitato, per alcune risse, di provvedere al sequestro dei telefonini dei ragazzi e, anziché trovare ciò che mi poteva interessare, mi è capitato di trovare materiale pedo-pornografico. Il problema non sono i ragazzi che cercano, ma gli stessi minorenni che riproducono atti sessuali. Le risposte, poi, sono sempre: ‘non mi sono reso conto’. Ci si deve rendere conto che una foto messa su Internet è una foto che non si può più controllare”.
“Per quanto riguarda le baby gang – conclude Di Palma – non abbiamo invece mai registrato episodi in Provincia. Questo non significa che non ci siano, certamente per ora non ne abbiamo trovati. Invece abbiamo trovato ragazzini che si ritrovano in queste risse. Ricordate quella di inizio 2021 a Campo Calabro, la più organizzata, alla fine per una rivalità d’amore. Spesso invece accade che la rissa scatti perché ‘mi ha guardato male’, per futili motivi”. Di seguito l’intervista al Procuratore a margine dell’evento.