“E’ da diversi mesi che il Partito Comunista dei Lavoratori, anche in questo ignorato, ha lanciato l’allarme sul pericolo costituito dalla bomba idrica della fiumara del Calopinace”. Lo afferma in una nota il Partito Comunista dei Lavoratori sezione di Reggio Calabria.
“Una manutenzione inesistente con una foresta di canne e arbusti, ancor più pericolosa in prossimità dei ponti; la minaccia costituita da una irresponsabile cementificazione e da numerose strozzature del letto del corso d’acqua ridotto a un terzo della sua larghezza originaria, detriti di ogni genere; basta ed avanza! E dopo il Calopinace i pericoli derivanti dall’intubamento dell’Annunziata, dal corso carsico del Marianazzo, dalle criticità del Sant’Agata e da tutti i corsi d’acqua della zona”.
“Dopo il dramma di Casamicciola è ancor più chiaro che con la sicurezza idrogeologica non si può scherzare. Il PCL non vuole fare nessuna questione di paternità, denuncia, però, come le politiche di tutti i governi e delle istituzioni borghesi fanno segnare vergognosi palleggiamenti, irresponsabilità e una assenza storica di interventi reali; è chiaro che al di là dell’emergenza una politica di risanamento reale nel campo idrogeologico sarà garantita solo da un governo dei lavoratori”.