All’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria si è tenuto il convegno “Reggio Calabria, culla della stampa ebraica. 1475, il Commentario di Rashi al Pentateuco”, organizzato dalla Regione in collaborazione con Calabria Film Commission. Il primo libro stampato con caratteri mobili, oggi esposto nella biblioteca Palatina di Parma, torna, in copia anastatica, in mostra nella città dello Stretto con l’inaugurazione di una mostra su Rashi organizzata dal Comune di Reggio al Castello Aragonese. “Un libro che rappresenta un primato assoluto – ha affermato il rettore della “Dante Alighieri” Antonino Zumbo – e che denota l’immediato adeguamento che c’era nella città di Reggio al progresso del tempo, la vivacità culturale di una comunità ebraica colta. L’editto del 1511, di Ferdinando d’Aragona ha dato vita alla cosiddetta diaspora degli ebrei che furono cacciati dal Meridione d’Italia”.
Ma in Calabria resta una ricca testimonianza della presenza ebraica, dimostrata non solo dalla stampa del commentario di Rashi, ma dal quartiere della Giudecca a Reggio, la Sinagoga a Bova Marina, la Giudecca di Nicotera e Santa Maria del Cedro in provincia di Cosenza. “Tradizioni che rappresentano – ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto a margine dell’iniziativa – un asset di sviluppo straordinario per la Calabria. Il Governo regionale guarda con molta attenzione alla comunità ebraica che ha voluto rivolgere la sua attenzione alla Calabria. Ho chiesto un incontro al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per dare alla possibilità alla Calabria di ospitare, almeno per qualche settimana, per qualche mese, questo straordinario documento”. “Questo convegno segna l’importanza – ha affermato Giulio Disegni, vice presidente dell’Unione Comunità Ebraiche italiane – che è stata data a questo volume fondamentale che è un po’ patrimonio di tutti”.
“Il commento di Rashi che è stato scritto quasi 1000 anni fa, rappresenta una sintesi geniale e armonica delle produzioni rabbiniche che interpretano la Torah”, afferma Cesare Moscati, Rabbino Capo Comunità Ebraica di Napoli Per il Prof. Daniele Castrizio “Reggio Calabria nel medioevo è stata la più grande città che ha lasciato documenti scritti sull’ebraismo. La cacciata della ebrei fu l’inizio della crisi economica della città”. Per Klaus Davi, già candidato a sindaco di Reggio: “la città dello Stretto ha origini ebraiche ed è la capitale mondiale dell’ebraismo”.
“Siamo qui per celebrare questo fatto eccezionale, cioè il primo libro ebraico, stampato con indicazioni tipografiche proprio a Reggio Calabria nel 1475 – ha sottolineato Amedeo Spagnoletto, direttore del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoà – e ancora non c’era stata l’espulsione degli ebrei dall’Italia Meridionale e questa città era la culla della stampa ebraica, ma anche di una convivenza che è durata per centinaia d’anni. Ma nonostante l’esilio della storia, il legame con questa città è persistente ed è dimostrato dall’interesse che ha avuto questo convegno”.