Reggio Calabria, Fratelli d’Italia: “il Pd continua a mortificare la città, l’ha ridotta in condizioni da terzo mondo”

La nota dei Presidenti dei circoli di Fratelli d’Italia di Reggio Calabria sulle condizioni della città

StrettoWeb

“La Corte di Appello Penale di Reggio Calabria ha condannato, in appello, Giuseppe Falcomatà, Sindaco sospeso, con gran parte della sua prima giunta, per la vicenda “Miramare”, confermando la condanna già inflitta dal Tribunale Penale di Reggio Calabria. Eppure il PD ed i vari movimenti di sinistra non sembra vogliano cogliere la gravità della situazione ed il danno che viene arrecato alla Città tutta ed alle Istituzioni”. Lo affermano, in una nota congiunta, i Presidenti dei circoli di Fratelli d’Italia di Reggio Calabria “Reghion 2019”, “Giorgia Meloni”, “Antonio e Ciccio Franco”, “Eracle” e “Atreju”, rispettivamente Marcello Altomonte, Giuseppe Crea, Saverio Laganà, Giuseppe Quattrone e Beniamino Scarfone.

“Il PD ed i suoi sostenitori ritengono che la sentenza sia “ingiusta” (quando colpiscono loro) e continuano a proclamare l’innocenza dei loro beniamini contrariamente a quanto già accertato dai Giudici, violando anche il Codice di comportamento da loro stessi approvato e pubblicizzato come indice della loro “DIVERSITA’” sotto il profilo etico e morale. Se così fosse, l’unico modo per smentire l’incoerenza delle loro condotte, il Sindaco sospeso dovrebbe avere il coraggio di rinunciare alla “prescrizione” che dovesse maturare nel processo giudiziario ancora in essere per la prefata vicenda”.

“Le fasi di accertamento delle ipotesi di reato contestate al Sindaco della “Primavera” reggina sono state ampiamente vagliate dai due Collegi giudicanti e confermate. La Corte di Cassazione, eventualmente adita, non potrà entrare nel merito ma vagliare eventuali vizi di legittimità”.

“Eppure il Sindaco sospeso e condannato per ben due volte, ha, con la solita proverbia che lo contraddistingue, dichiarato che “la città in questi mesi, con i due Sindaci f.f. e la maggioranza, ha retto il colpo, ora si tratterà di resistere ancora un po’ …”. La città e la cittadinanza tutta sono vittime inermi di tutto quanto sta accadendo, grazie anche all’assordante silenzio della Dirigenza del PD e del Parlamento, avendo subito, e continua a subire, otto anni di disamministrazione da parte di due improvvisate compagnie di “giovani amministratori senza nessuna esperienza amministrativa” così come li ha definiti un avvocato durante l’arringa difensiva nel processo Miramare”.

“I cittadini sono stati costretti a vivere in condizioni da terzo mondo: acqua potabile contingentata, strade dissestate, micro e macro discariche di spazzatura disseminate in ogni ambito cittadino, con topi e scarafaggi che ci banchettano sopra in tutte le ore del giorno e della notte. Per non parlare delle delibere non “trovate” in relazione ai Murales o all’opera di Tresoldi, proseguendo con la diatriba tra Teknoservice ed Ecologia oggi che si stanno contendendo la raccolta dei rifiuti per colpa dell’ormai acclarata incapacità amministrativa”.

“A tutto quanto sopra deve aggiungersi la “perla” dei “Brogli elettorali”, un processo, ormai noto a tutti, che ancora deve iniziare ma dove alcuni dati forniti dagli inquirenti sembrano, comunque, accertati e provati tanto che il Capogruppo del PD in Consiglio Comunale, temporaneamente e trionfalmente (?) rientrato in Consiglio, è stato già sospeso dalla Prefettura per ben due volte”.

“La città ha subito, e continua a subire nel silenzio dei Media Nazionali, una continua mortificazione ed i cittadini hanno dovuto apprendere, dalla Procura di Reggio Calabria, la notizia che a votare per la seconda volta il Sindaco uscente, sono stati persone anziane allettate e perfino morti, privando i reggini della loro libertà di poter scegliere i loro rappresentanti, subendo un Sindaco f.f., non votato da alcuno, e privandoli dei più elementari diritti civili”.

“Noi guardiamo avanti, alla città ed al necessario percorso che possa fare rinascere la nostra Reggio, tanto amata a parole ma poi, anche, tanto bistrattata nei fatti, dallo status quo in cui versa e per il cui avvio è necessario che i “ragazzi di sinistra” vadano definitivamente a casa e tornino a svolgere i loro antichi mestieri, ammesso che ne abbiano uno”.

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