Reggio Calabria, la riflessione: “a Milano spazi verdi ed energia pulita, e da noi?”

Lorenzo Fascì, del Movimento per la Rinascita del P.C.I. e e per l'Unità dei Comunisti, ha detto la sua sui "luoghi verdi" a Reggio Calabria

StrettoWeb

“Recentemente un Urbanista Ambientale (arch. Santo Marra) ha evidenziato come le grandi città Europee stanno rimodulando i loro sistemi urbani per adattarli a quella che, ormai, possiamo definire “crisi climatica strutturale”. Così tutti gli spazi urbani, le grandi piazze, stanno diventando dei “luoghi verdi”, dappertutto ed ove c’è uno spazio vuoto sono stati piantati alberi. Si dice che Parigi ha piantato, nell’ultimo periodo, 12.000 alberi nel centro città. Attraversando Milano si vedono pannelli solari sui tetti di moltissime case, luoghi pubblici e capannoni industriali e luoghi verdi, giardini immensi. Di recente l’ANAS ha utilizzato (ma solo in alcune Regioni – non da noi) gli spazi esistenti a bordo delle autostrade; gli spazi di risulta delle uscite autostradali, per piantare alberi; centinaia e centinaia di alberi. E da noi; nella nostra città? Purtroppo, siamo costretti a prendere atto di un atteggiamento passivo, inerte. È come se fossimo impediti a guardare al futuro”. E’ quanto scrive in una nota Lorenzo Fascì del Movimento per la Rinascita del P.C.I. e per l’Unità dei Comunisti.

“Da tempo e più volte abbiamo suggerito, attraverso i mass media, alle Istituzioni cittadine, provinciali e regionali di investire nelle energie pulite. Di inondare i tetti degli istituti pubblici. (Scuole CE.DIR., strutture sportive) di pannelli solari. Purtroppo, non si hanno notizie di progetti ed investimenti in tal senso. Eppure, se a Milano dove c’è poco sole nelle stagioni invernali si investe in energie pulite, non si capisce perché non farlo a Reggio Calabria dove le giornate di sole occupano gran parte dell’anno e così l’accumulo di energia solare sarebbe notevolmente maggiore. Uguale silenzio riscontriamo, purtroppo, negli investimenti “verdi”. In città non c’è un albero di nuovo innesto. Gli accessi in città, come le bretelle del Calopinace presentano un filare di Palme orami quasi tutte appassite. Impatto che anche come immagine della città (il gusto del bello declamato a gran voce dai grandi Urbanisti, come Renzo Piano) è assolutamente negativo e non rappresenta certo un bel biglietto di visita per Reggio”, ha aggiunto.

“Ma oltre la mancanza di sguardo verso il futuro ci manca anche la memoria. Abbiamo dimenticato velocemente che solo nell’estate 2021 sono andati in cenere chilometri dei nostri boschi; migliaia e migliaia di alberi che coprivano le nostre montagne. Per quanto è dato sapere, la Regione ha letteralmente eclissato il problema. Girando per le nostre montagne non si vede un albero di nuovo impianto. Cosa è la politica se non progetto di miglioramento dei nostri territori e della qualità della vita? E se le Amministrazioni non utilizzano le risorse in tal senso? In fondo si amministra avendo in testa un progetto; altrimenti ci si limita solo a gestire il quotidiano e, non è certo sufficiente. Anche perché i problemi climatici ormai, come stiamo vedendo tutti, non sono un problema del domani, ma un problema dell’oggi”, ha concluso.

Condividi