Un nuovo capitolo, forse, di una vicenda che rischia di non finire mai. Il riferimento è al caso Miramare, processo che ha portato il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà alla sospensione. Dopo la condanna nei primi due gradi di giudizio, si attende a breve anche la decisione in Cassazione. Però, secondo quanto si legge su Gazzetta del Sud oggi, lo scorso 22 dicembre è stato notificato al primo cittadino un nuovo avviso di conclusione delle indagini preliminari. Gli verrebbe contestato, in pratica, un altro abuso d’ufficio che “Falcomatà avrebbe commesso nelle sue funzioni di Sindaco in merito alla mancata costituzione di parte civile del Comune di Reggio nel processo Miramare in cui egli era imputato con quasi tutta la prima Giunta e l’Ente persona offesa”. La vicenda, scrive il giornalista Piero Gaeta, “è nata in seguita alla denuncia di Italo Palmara, Presidente del movimento “Reggio Futura, e proseguita con le indagini della Polizia Giudiziaria. E’ qui che sarebbe emerso il nuovo abuso d’ufficio che il Sindaco sospeso avrebbe commesso ‘con più omissioni esecutive di un medesimo disegno criminoso in qualità di Sindaco ed insieme imputato nel procedimento in cui l’ente locale era persona offesa”.
“Secondo la Procura della Repubblica – si legge ancora – l’allora Sindaco avrebbe omesso di ‘astenersi dalla decisione inerente la costituzione o meno dell’ente comunale, quale parte civile in quel giudizio penale: tratteneva a sé la decisione, non delegando a terzi la valutazione di assumere o meno l’iniziativa; non sottoscriveva l’istanza al Gip, predisposta dagli uffici del Comune, per la nomina allo scopo di un curatore speciale; restava inerte anche in esito alla successiva analoga sollecitazione, giuntagli in vista della prima udienza dibattimentale'”. Falcomatà, intercettato dalla stessa Gazzetta per commentare la decisione, si è detto ancora fiducioso nella Magistratura: “negli ultimi giorni – ha detto – ho ricevuto un avviso di conclusione delle indagini per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio per la mancata costituzione di parte civile del Comune di Reggio Calabria nel processo cosiddetto Miramare. Rispetto a questa, così come su altre vicende – ha proseguito il primo cittadino – esprimo piena fiducia nell’agire della Magistratura, certo dell’assoluta bontà del mio operato, sempre improntato alla massima correttezza e al perseguimento degli interessi della comunità cittadina”.