Roma: riapre il Presepe dei Netturbini, opera del reggino Giuseppe Ianni

Riaperto il Presepe dei Netturbini, realizzato dal netturbino Giuseppe Ianni di Bagnara Calabra, scomparso nel giugno scorso dopo una vita trascorsa ad implementare e a valorizzare la sua opera apprezzata dai romani e non solo

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Presso la sede dell’Ama, l’azienda municipalizzata dell’igiene pubblica romana, in via Cavalleggeri 5 (Aurelio), a due passi da piazza San Pietro, in occasione del suo cinquantenario e dopo la pausa per il Covid ha riaperto il Presepe dei Netturbini, realizzato dal netturbino Giuseppe Ianni di Bagnara Calabra, scomparso nel giugno scorso dopo una vita trascorsa ad implementare e a valorizzare la sua opera apprezzata dai romani e non solo. Il Presepe offre una fedele riproduzione in miniatura della Palestina di 2.000 anni fa e raccoglie 100 casette tutte illuminate costruite in pietra di tufo e lastre di selce (i tipici sanpietrini), 54 strade, tre fiumi lunghi complessivamente 9,50 metri, sette ponti e quattro acquedotti realizzati con marmo del colonnato di San Pietro dismesso durante un restauro. Con il tempo si è ingrandito ricevendo doni da tutto il mondo, come le oltre 2.000 pietre di cui 350 provenienti da vari angoli del pianeta, ciascuna con la sua etichetta, inclusa una pietra lunare e un frammento di meteorite proveniente da Marte. La maggior parte delle pietre è stata donata dai comuni della Calabria, ognuna con l’indicazione del paese di provenienza.

Durante la visita viene proiettata una video guida con sottotitoli in inglese e il video tradotto in LIS (Lingua italiana dei segni). Il Presepe è stato visitato da oltre due milioni di persone nei cinquant’anni di vita, da tre Papi, da Madre Teresa di Calcutta, dal presidente Napolitano, da sindaci e da molte autorità.

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