“Il ponte si farà. Dillo ad Enzo, io, il ponte, lo faccio”. Così mi ha risposto il ministro Matteo Salvini, che ho incontrato giovedì 29 dicembre, durante un evento di beneficenza. Il luogo è uno delle zone simbolo di Roma: la chiesa di San Salvatore in Lauro che ospita un centro di assistenza sociale ove vengono distribuiti pacchi alimentari alle famiglie indigenti.
Questa circostanza imprevista mi ha spinto a presentarmi: “Sono Patrizia Bernadette Berardi, da anni mi occupo del Ponte sullo Stretto con Enzo Siviero…“. Lui, per niente sorpreso, ha esclamato: “Enzo, ma certo…digli che il ponte si farà…io farò il ponte“. A quel punto l’ho informato che eravamo appena usciti con un numero di Galileo, Gbridges, dedicato ai ponti, di ben 680 pagine e che ne avremmo dedicate altrettante al ponte sullo Stretto.
Vedere Matteo Salvini intrattenersi con estrema semplicità con le persone presenti, scaricare i pacchi, rispondere alle domande degli intervenuti in modo amichevole e cordiale mi ha dato la sensazione che si tratta di un uomo aperto, che dimostra umanità verso il prossimo, determinato nelle sue scelte.
Prima di andare via, con un cenno della mano ha detto “un saluto ad Enzo“, e, sono certa, dalle sue parole, e dall’opinione ne è derivata, che questo ponte, ad oggi, non è più un simbolo astratto ma oggettivo e fattibile, e si concretizzerà, molto presto.
Patrizia Bernadette Berardi