Speranza non demorde: “la strategia Meloni sul Covid è fallita”

L'ex Ministro della Salute torna a parlare di Covid, materia che per due anni gli ha permesso di gestire la pandemia, con scelte per gran parte discutibili

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Alzi la mano chi pensa che con lui al Governo avremmo continuato a strizzare un occhio alla Cina, in quanto a strategia per arginare il Covid. E’ vero, qui non c’è mai stata l’idea di introdurre il “contagio-zero”, e una tregua c’era pure stata, nell’ultimo periodo, ma in tanti avevano paura che – con un eventuale aumento dei casi – sarebbe tornata la coercizione che ha contraddistinto gli anni di gestione Speranza. Cosa ce lo fa pensare? La dichiarazione dello stesso ex Ministro della Salute conversando con l’Ansa fuori Montecitorio: “la strategia della Meloni di far finta che il Covid non esiste più e che tutto sommato dei vaccini si può fare a meno mi pare fallita. Come sempre la realtà è più forte della comunicazione”, ha detto il segretario di Articolo Uno.

Nonostante scelte sbagliate, obblighi e tutto quello che già sappiamo, la strada di Speranza era, è stata ed è sempre quella: fosse per lui avrebbe continuato imperterrito nella politica attuata da marzo 2020, con allentamenti e restringimenti continui, a seconda dei casi, affossando definitivamente cittadini e commercianti. Le limitazioni dell’ultimo periodo, quelle di inizio 2021, non sono probabilmente legate a una sua volontà quanto a una pressione sempre maggiore di opposizione e buona parte degli alleati di Governo. Trovatosi alle strette, col nuovo esecutivo alle porte, è stato costretto ad adattarsi. La sua natura, però, esce fuori in queste dichiarazioni. Parla di “far finta che il Covid non esiste più” quando proprio in queste ore la Meloni ha imposto l’obbligo di tampone a chi arriva dalla Cina. Una scelta di controllo, dovuta, necessaria, che – come ampiamente ribadito – non significa adottare il modello Speranza, quello basato sulla coercizione. L’unica politica fallimentare è stata la sua, come dimostrano i numeri nonostante le forti limitazioni. Parlare di fallimento adesso, con dei numeri tutt’altro che allarmanti, è abbastanza fuori luogo.

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