La storia di Marko e Branko, fratelli non vedenti tolti dalla tenda di Vaglio Lise e residenti a Rende

Corbelli(Diritti Civili) che li ha “scoperti”, salvati e sempre aiutati: “Sono assai contento e soddisfatto. Oggi è come una favola di Natale. Uno dei due fratelli, Marko, ha coronato il suo sogno e si è sposato nei giorni scorsi”

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Continua da oltre 20 anni la bella storia di solidarietà di Marko e Branko, fratelli serbi non vedenti, oggi 26enne e 24enne, tolti (il 28 giugno 2001), quand’erano appena bambini di 5 e 3 anni, da una tenda vergogna di Vaglio Lise, portati e ospitati, ininterrottamente da allora, in una casa messa gratuitamente a disposizione dal Comune di Rende grazie all’allora sindaco Sandro Principe e confermata dall’attuale primo cittadino Marcello Manna, da tutti gli altri sindaci e amministratori che si sono succeduti in questi 20 anni e aiutati anche dal compianto presidente della Provincia di Cosenza, Antonio Acri e dall’ex assessore provinciale Antonella Laudadio, che diedero un contributo della Provincia alla poverissima famiglia.  Corbelli (Diritti Civili) che li ha “scoperti”, salvati e sempre aiutati in tutti questi anni: “Sono assai contento e soddisfatto. Oggi è come una favola di Natale. Uno dei due fratelli, Marko, ha potuto coronare anche il suo sogno d’amore e si è, infatti, sposato nei giorni scorsi”.

Prosegue dunque la lunga storia di solidarietà di Marko e Branko, che va avanti ininterrottamente da oltre 20 anni, grazie ad una bellissima iniziativa umanitaria, promossa da Corbelli, che commosse la Calabria (e non solo) e arrivò a coinvolgere anche gli ex Presidenti del Consiglio, Silvio Berlusconi (nel 2002) e Giuliano Amato (2007) e il Quirinale che consentì di togliere i due fratellini dalla capanna disumana di Vaglio Lise, alle porte della città di Cosenza, dov’erano nati e avevano vissuto, portati e ospitati, da allora, a Rende, in una casa, messa gratuitamente a disposizione dal comune rendese. I due, all’epoca bambini, grazie all’ininterrotta iniziativa di Diritti Civili, vennero fatti di continuo visitare al reparto di Oculistica dell’Annunziata di Cosenza e operare a Bologna dal luminare prof. Tassinari, iscrivere a scuola, ottennero la pensioncina (che gli permette oggi di vivere) e vennero aiutati sempre in tutti questi vent’anni. I due fratelli si sono, negli anni scorsi, entrambi diplomati. Branko alla Ragioneria di Rende e Marko all’Istituto Agrario di Cosenza.

Era il 28 giugno 2001 quando Corbelli andò a prenderli all’accampamento lungo il fiume di Vaglio Lise e a portarli nella casa del comune nel centro storico di Rende, dove rimasero sino al 2008. Da allora il comune di Rende mise a disposizione una nuova abitazione dove risiedono tutt’ora. A coronare adesso il sogno del matrimonio con la sua compagna, Gordana, anche lei serba, celebrato nel comune di Rende, è stato Marko, l’unico dei due fratelli a cui, grazie ai diversi interventi e controlli nel centro di eccellenza oculistica pediatrica dell’ospedale di Bologna, si è riusciti a salvare parzialmente la vista. L’altro, Branko, purtroppo è completamente non vedente. Corbelli, che è molto legato a questi fratelli e alla loro famiglia, che continua ad aiutare quando hanno bisogno, considera questa storia “la più bella e importante (dopo quella sulla tragedia della pandemia) delle mille battaglie fatte in oltre 30 anni. E’ una pagina di accoglienza e solidarietà straordinaria che è stata possibile grazie, oltre che alla amministrazione comunale di Rende e alla Provincia di Cosenza, anche per il contributo di una donna generosa e meravigliosa, una volontaria, la signora Adele, morta alcuni anni fa, che li ha sempre aiutati.

E’ questo il vero volto di Rende, quello dell’ospitalità, che fa onore alla storia di questa splendida, colta città modello. I due fratelli e la loro famiglia si sono perfettamente integrati e sono stati accolti, sin dal loro arrivo, con simpatia dalla popolazione locale. Il leader di Diritti Civili ricorda gli appelli, le proteste civili e silenziose davanti alla Questura di Cosenza, che per diversi (sei sette anni di seguito!) anni ha dovuto promuovere, quasi ogni anno, per ottenere il rinnovo del permesso straordinario di soggiorno per i due fratellini e la loro famiglia per scongiurare che venissero espulsi dall’Italia. Per ottenere queste autorizzazioni coinvolse anche gli ex presidenti del Consiglio dell’epoca, Silvio Berlusconi prima (nel 2002) e Giuliano Amato dopo (nel 2007). Berlusconi intervenne, grazie anche all’allora prefetto della città bruzia, Diego D’Amico. Appelli, per lo stresso problema del permesso di soggiorno, vennero fatti anche al capo dello Stato, Giorgio Napoletano. Sino a quando qualche anno dopo un altro ex questore della città bruzia, Raffaele Salerno, dopo l’ennesimo intervento e appello di Corbelli, consegnò ai genitori dei bambini, con una toccante iniziativa in Questura, il 17 settembre 2007, il permesso definitivo di permanenza in Italia. Ai fratellini il questore Salerno, visibilmente commosso, regalò anche lo zainetto e il berretto della Polizia. Oggi Marko, dopo essersi diplomato, ha sposato la sua compagna, Gordana, anche lei serba. A rendere ancora più felici gli sposi la loro bambina di 5 mesi, Sanela.

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