“Era stata come un fulmine inaspettato la “promessa” del consigliere Santoro di informare la Procura della Repubblica in merito alla vicenda del deposito di terra su via Marinai d’Italia e invece, è stato solo il prologo di due incontri tenuti riservati tra parte della minoranza e la maggioranza. Un fatto gravissimo nella forma e nei contenuti a cominciare dal particolare che a combinare gli incontri sia stato l’assessore al bilancio, Giordano, indicato quale componente tecnico esterno nella Giunta guidata da Giusy Caminiti. E questo ammanta di tinte ancora più fosche l’intera vicenda, perché apre alla teoria che dietro funzioni tecniche si celino scelte condominiali che avvalorano le voci insistenti sulla indicazione di Giordano quale assessore esterno”. Comincia così la durissima nota di momento civico, Associazione di Villa San Giovanni .
“Non si comprende – aggiunge il movimento – su mandato di chi, infatti, Giordano, indicato quale tecnico esterno, abbia assunto una iniziativa squisitamente politica ed abbia avviato un primo incontro con Santoro e De Marco, esponenti della minoranza consiliare, per mitigarne l’azione. Incontro cui ha fatto seguito, il 22 novembre scorso e sempre concordato dall’assessore Giordano, un altro meeting, questa volta col sindaco e parte della maggioranza, al fine di dare una parvenza di trasparenza e per questo veniva invitato anche il consigliere di minoranza Siclari. Nel corso di quest’ultimo incontro, il contenuto del confronto sarebbe rimasto in superficie, registrando generiche dichiarazioni di buona volontà del sindaco che avrebbe riconosciuto un atteggiamento troppo rigido tenuto nel corso dei Consigli Comunali. In realtà è proprio la presenza dei tre consiglieri comunali di minoranza a dare l’esatta indicazione della ragione ultima degli incontri, proprio per l’assenza e la mancata comunicazione agli altri due consiglieri di minoranza, Calderone e Lucisano, che all’ultimo Consiglio Comunale, in cui è stata manifestata l’intenzione di Santoro, risultavano assenti”.
“Sostanzialmente, in spregio ad ogni principio di trasparenza, democrazia e pubblico contraddittorio, durante il primo incontro, Santoro avrebbe negoziato la rinunzia a proseguire nell’intento di informare la locale Procura, a fronte di un impegno del sindaco a tenere un atteggiamento più morbido, questo formalizzato solo nel secondo incontro alla presenza del Siclari, senza alcun accenno alla ipotesi di denuncia da parte di Santoro. Questo, peraltro, potrebbe costituire un’altra conferma circa voci, sempre più insistenti, di una “combine” che ha portato l’attuale maggioranza alla guida della città, esattamente come avvenne nel 2010, con La Valle da una parte e Calabrò dall’altra, in spregio alla città, ai cittadini ed a detrimento dei valori della democrazia e confermerebbe di fatto il continuo vociare circa una gestione “condominiale” anche sulle scelte politico-amministrative, a cominciare proprio dall’indicazione degli incarichi”, si chiude la nota.