L’Associazione Centro Storico di Messina attende un riscontro da parte del Comune di Messina sulla “Proposta per la tutela del Centro Storico” presentata da mesi, e più volte sollecitato con Pec. In merito al fenomeno Malamovida si rileva un peggioramento del fenomeno, tant’è che nelle ultime settimane sono stati presentati da privati e dalla stessa Associazione diversi esposti.
Il Presidente Anthony Greco ci tiene a precisare quanto segue: “io trovo profondamente errato il fatto che chiunque abbia, o decida di aprire, un locale di somministrazione di cibi e bevande nel Centro Storico anziché pensare a fare pizze prelibate, gelati o granite per le quali è autorizzato, decida di organizzare nella sua attività serate musicali, dj set, musica dal vivo, discoteca pensando di decidere da solo ed infischiandosene sia della sicurezza dei propri clienti e della vivibilità di chi vive o chi lavora accanto!
E tutto questo – tremate – senza avere minimamente timore di Polizia e Vigili Urbani il cui dovere è sicuramente fare rispettare le leggi! Siamo stufi, quale Associazione, di denunciare da anni questi fatti ricevendo solo promesse risolutive mai mantenute o promesse di interventi: serve un Regolamento forte e chiaro che dia strumenti di intervento anche alla Polizia Locale, oggi per loro stessa ammissione, inerme sul problema musica ad alto volume (ma possono intervenire per serate danzanti senza licenza Questura, occupazione suolo pubblico ed altro).
Siamo in grado di documentare: di avere partecipato a Tavoli Tecnici rimasti inefficaci (altrimenti non ci sarebbero stati nè verbali e nè chiusure), video e foto di quanto denunciato, esposti ed interventi Arpa, multe e chiusure di locali, rassegna stampa di questo malcostume che mina la salute dei residenti e la fruizione dei visitatori, testimonianze di turisti che non verranno più a pernottare a Messina… proprio per non avere potuto pernottare! Quello che sosteniamo è visibile quasi tutte le sere facendo un giro per il Centro Storico in particolare in Piazza Duomo, in Via Lepanto, in Via Cardines e nelle zone limitrofe.
E’ provato dalle centinaia di telefonate fatte negli ultimi anni da parte di residenti impossibilitati a riposare nelle proprie abitazioni, ricevute quasi tutte le sere dai vigili urbani o dal 112 che denunciano musica effettuata da alcuni locali in netta violazione delle leggi che regolano la diffusione sonora nei locali di somministrazione di bevande e alimenti (Decreto Monti) con serate illegali perchè pubblicizzate al di fuori del locale, con occupazione del suolo pubblico oltre i limiti consentiti, con dj che incitano a cantare ed urlare i clienti, con schiamazzi da parte dei clienti all’uscita dei locali, con la musica che si sente fuori dal locale e non emessa in sottofondo come previsto dal Decreto, con organizzazione di serate danzanti assolutamente vietate se non in possesso della licenza della Questura…
La misura è colma: ma questi operatori commerciali perché non vanno a farlo in Piazza di Spagna o a Fontana di Trevi a Roma, In Piazza Duomo a Milano, in Piazza della Signoria a Firenze o sul Corso di Taormina? O nei Centri Storici delle città importanti d’Europa? Banalmente perché Messina lo ha consentito! Le nazioni normali non consentono alla gente di devastare aree protette danneggiando la salute della gente, perché per questo ci sono le discoteche non i bar o le pizzerie in mezzo la strada! Se tu barista o pizzaiolo vuoi fare business con la musica ti organizzi, ti adegui ai sistemi di sicurezza richiesti perché il tuo locale sia a norma di legge e chiedi la licenza alla Questura e ti metti in regola, previa fedina penale pulita, naturalmente. Semplicemente ti metti a norma come hanno fatto quelli che si sono adeguati alla legge ed ai quali fai anche concorrenza sleale con il tuo locale fuorilegge.
Ci sentiamo indifesi dalle Istituzioni sorda ai nostri appelli: dovremmo forse farci giustizia da soli? E’ questa la Città Europea dall’immagine in crescita grazie ai grandi concerti? Signor Sindaco: Messina non è solo ‘una Città che sempre più si sta ritagliando nel panorama musicale nazionale un ruolo da protagonista! Andiamo avanti insieME’, purtroppo è anche questa e siamo sicuri che lei voglia quanto desideriamo noi, altrimenti non avrebbe messo nel suo programma elettorale la nostra interlocuzione: bisogna essere decisi ed operativi ora! Desideriamo solo il rispetto delle leggi e la tutela del Centro Storico di Messina. Noi siamo disponibili a dialogare fino al 15 gennaio 2023; poi saremo anche moralmente liberi e non si dica che abbiamo avuto fretta!“.
“Chi è il garante della salute dei cittadini e del disturbo della quiete pubblica, del rispetto delle norme sulla occupazione del suolo pubblico, della tutela e della difesa del territorio? Il Comune e, quindi, il Sindaco.
Chi è il garante delle norme per serate musicali e danzanti? Il Questore. Chi sono i garanti della pubblica sicurezza e dell’ordine pubblico? Il Prefetto e il Questore. – si legge nel comunicato stampa inviato dall’Associazione – Con il Sindaco abbiamo interloquito e lo stesso ha inserito a pag. 46 del suo Programma Elettorale la volontà di regolamentare il Centro Storico tenendo conto della nostra Proposta di tutela del Centro Storico. Attediamo da allora che la nostra Proposta sia accolta. Il documento è pubblico da mesi ed è consultabile sul nostro sito www.assocentrostoricome.it
Con il neo-assessore abbiamo avuto diversi incontri ed abbiamo riscontrato la sua volontà di affrontare risolutivamente il problema, ma ci è stato chiesto di fare trascorrere il periodo natalizio ricco di interventi e concerti. Naturalmente abbiamo acconsentito con la speranza che nei primi giorni del 2023 venga assolutamente affrontato con noi questo problema: noi ci siamo dati scadenza giorno 15 gennaio 2023, dopodichè faremo una conferenza stampa e comunicheremo le nostre decisioni alla Città: a quel punto decideremo cosa fare nell’interesse dei diritti negati. Non vediamo altra soluzione se non intraprendere una azione risarcitoria nei confronti del Comune così come avvenuto a Torino dove i residenti hanno vinto il 2° grado di giudizio e così come avviene in tante altre città italiane, con possibili interventi successivi della Corte dei Conti.
Al Comune, al quale va il nostro plauso per avere organizzato un Natale sicuramente tra i più curati degli ultimi anni, facciamo notare che la vivibilità del Centro Storico ed in particolare il diritto alla salute dei suoi residenti, non è meno importante ed è un diritto costituzionale assolutamente non negoziabile con nessuno e con alcun interesse economico. Al Prefetto di Messina abbiamo indirizzata una lettera pubblica in data 20 giugno 2020. Al Questore di Messina abbiamo indirizzato un esposto via Pec in data 15 dicembre 2022 rimasto inevaso. A tutti questi attori l’Associazione Centro Storico chiede di dare un SEGNALE chiaro e categorico: ‘tutti dichiarano di amministrare nella legalità e per la legalità, per cui noi non stiamo reclamando niente di diverso da quanto conclamato dai nostri amministratori. E’ finita la Messina in cui ognuno fa quello che gli pare, e che si accanisce contro chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola. Se volete fare concerti, balli e balletti andate a farlo da una altra parte in quanto, essendo il Centro Storico tutelato dalla legge quale “bene culturale” (D.Lgs. 42/2004 art. 10 comma 1 e 4 lettera G), non vi è permesso in quanto chi vi si inserisce deve rispettarne la natura. Oppure non lo fate a Messina, così come non lo fareste a Roma, Milano, Firenze, Venezia. Punto“.
“Riteniamo – si legge in conclusione – che la nostra Proposta, elaborata con consulenze legali e grazie all’esperienza nazionale fornita dal Coordinamento Nazionale No Degrado e Malamovida, dia il rispetto e la protezione dovuti per legge previsti per i Centri Storici, dia i mezzi alla Polizia Urbana per intervenire immediatamente, metta il Centro Storico di Messina al pari di quello delle grandi città italiane ed europee: ma non è quello che tutti vogliamo? Commercianti compresi? Gratis e su un piatto d’argento da parte dell’Associazione Centro Storico di Messina. Chi non è d’accordo ne illustri le motivazioni“.