Il 14 gennaio del 1943 il soldato mottese Francesco Melito sacrificò la propria vita insieme ad altri cinque militari compiendo un atto di eroismo a favore della Comunità di Belvedere Marittimo. I sei soldati facevano parte di un presidio militare di stanza in località Ser Luca e si erano accampati in un fabbricato rurale requisito a ridosso del tracciato ferroviario.
Avendo rinvenuto un ordigno bellico, su segnalazione di cittadini della zona, i sei giovani si recarono nei pressi per tentare di disinnescarlo ma durante l’eroica operazione avvenne la deflagrazione e tutti e sei trovarono la morte. Oggi, ottant’anni dopo il loro gesto, l’Amministrazione comunale di Belvedere Marittimo (Cosenza), nella Giornata della Memoria, ha voluto ricordare questi giovani soldati con una lapide commemorativa. Alla cerimonia ha preso parte una delegazione del Comune di Motta San Giovanni. L’Assessore alle Politiche sociali Enza Mallamaci, il Capogruppo in Consiglio comunale Andrea Casile e lo storico Saverio Verduci, che negli anni ha svolto importanti ricerche sui dispersi e i caduti in guerra, preceduti dal Gonfalone comunale sostenuto da un agente di polizia municipale.
“La Costituzione italiana ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli – ha esordito l’assessore Enza Mallamaci invitata ad intervenire durante la cerimonia dal sindaco di Belvedere Vincenzo Cascini – All’indomani della seconda guerra mondiale, i padri costituenti hanno utilizzato una parola fortissima: ripudia. Avrebbero potuto usare la parola rifiuta, ma non avrebbe avuto lo stesso significato. Il ripudio è un atto di astensione totale. Avevano visto a cosa porta la guerra. Morte, distruzione, né vincitori, né vinti. Le guerre non le perde nessuno e non le vince nessuno. Oggi è una giornata importante, ricordiamo la Shoah. Ma nemmeno il ricordo è sufficiente, il ricordo deve transitare e diventare memoria. Conservare la memoria vuol dire formare persone migliori.
Sono più di cinque anni che ho l’onore di ricoprire il ruolo di assessore e non ho mai indossato il tricolore nonostante abbia partecipato a numerosi incontri ufficiali – ha poi aggiunto la delegata del sindaco Giovanni Verduci – È con grande e sincero orgoglio che lo indosso oggi per omaggiare non solo Francesco Melito, ma tutti i caduti in guerra, i tantissimi che hanno sacrificato la loro vita, le famiglie, molte delle quali non hanno mai avuto un corpo su cui piangere. Sono particolarmente emozionata – ha poi concluso – ma felice di essere qui a Belvedere Marittimo a rivivere una storia che ha già segnato tutti noi”.
La delegazione degli amministratori mottesi è stata poi ricevuta presso la sede comunale dal sindaco Vincenzo Cascini, al quale sono state donate alcune pubblicazioni sulla storia e la cultura di Motta San Giovanni.