Calciomercato Reggina, “segnali” da Torino: Juric parla del futuro di Bayeye

Dopo il "quasi sì", e l'ottimo impatto (con assist) in Coppa Italia a San Siro, il tecnico del Torino Juric parla del futuro di Bayeye, attenzionato dalla Reggina

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Il corteggiamento e il “no” di questa estate, il nuovo affondo di gennaio, un “sì” molto vicino e quei 10 minuti di San Siro che potrebbero ribaltare ogni decisione. Da qualche giorno, in casa Torino, gli occhi sono tutti per Adopo e Bayeye, protagonisti del clamoroso colpaccio in Coppa Italia in casa del Milan. Il secondo, giovane terzino francese con un passato a Catanzaro, è sotto l’occhio attento della Reggina, la cui trattativa era ben avviata quantomeno prima della sfida di Coppa. Dopo quel match, però, i segnali da Torino erano stati altri: “Bayeye non parte più, non andrà alla Reggina”. Lo scriveva TuttoSport ma anche altri giornali del capoluogo piemontese.

Nel corso della conferenza stampa alla vigilia di Torino-Spezia di oggi, però, l’allenatore granata Juric ha parlato anche di Bayeye e del suo futuro, spiegando nel dettaglio la situazione: “con Brian – sottolinea Toronews – sono sempre stato molto chiaro. Lazaro, Aina, Singo e Vojvoda ora sono più forti di lui. Il ragazzo sa quanto ha imparato in questi quattro o cinque mesi, quanto gli è servito venire da Catanzaro e allenarsi contro Vlasic e Radonjic, è cresciuto tanto. Lui voleva andare a giocare per il piacere di giocare. La mia idea è che allenandosi bene abbia sfruttato al massimo questi dieci minuti contro il Milan. Io continuo a pensare che gli altri quattro siano ancora più avanti per il momento. Brian deve fare il suo percorso e crescere. Era in Serie C. Se rimane visto che Lazaro è infortunato, può darci una mano, altrimenti se c’è un’altra soluzione è giusto che vada a giocare. Insomma, qualche nuovo “segnale” dal fronte granata c’è. La scelta spetta al giocatore: meno spazio ma chance da sfruttare in A col Toro oppure maggiore minutaggio ma magari in B. La Reggina continua a seguire con attenzione, non perdendo di vista quella che è la filosofia già preannunciata da Taibi.

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