Dopo il provvedimento con cui il Governo di Giorgia Meloni ha cancellato gli sconti sulle accise dei carburanti, i prezzi sono letteralmente decollati, provocando notevoli problemi agli automobilisti. Adolfo Urso, ministro per l’Industria, in un’intervista a Il Corriere della Sera, spiega: “abbiamo coordinato una duplice azione per stroncare la speculazione. Il ministro dell’economia Giorgetti, con la Guardia di Finanza che ha gli strumenti più efficaci e per quanto mi riguarda avevo già chiesto nelle scorse settimane al garante per la sorveglianza dei prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza per realizzare un modello di controllo più efficiente ed evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni. La prossima settimana riunirò le associazioni dei consumatori per confrontarci sugli strumenti più idonei”, rimarca Urso.
I gestori dei distributori non accettano di essere colpevolizzati per l’eventuale speculazione. La Figisc-Confcommercio, in un comunicato, spiega come funziona il sistema: “io, Compagnia, vendo a te, Gestore, con vincolo per te di acquistare esclusivamente da me, ad un prezzo superiore a quello che vendo agli impianti degli operatori indipendenti od alla grande distribuzione commerciale, e tu puoi metterlo in vendita al consumatore finale ad un prezzo che è la somma tra il valore cui te l’ho venduto ed un margine fisso che ti spetta per la gestione (mediamente tra 3,5 e 3,7 centesimi/litro), e non di più (al massimo qualche millesimo, sì millesimo, oltre il c.d. prezzo consigliato)”, evidenza la federazione dei gestori. “In sintesi, io Compagnia faccio il prezzo di cessione al Gestore del prodotto ed anche il prezzo finale all’automobilista. Se tu, Gestore, lo vendi ad un prezzo più elevato di quanto sopra esposto, posso cacciarti a pedate dal mio impianto sciogliendo il contratto anche anticipatamente rispetto alla scadenza pattuita e non pago di ciò ti applico una penale per tutto l’importo in più che hai applicato. Funziona così e sembra strano che Politici ed Istituzioni facciano finta di non saperlo”, sottolinea la Figisc. “Andando sul tecnico– continua la Figisc– in questi giorni tutta la stampa si è lanciata a razzo sulla questione dell’aumento dei prezzi, come non fosse ben noto che dopo un aumento di accise pari a 0,150 (0,183 con Iva) euro/litro altro non poteva che verificarsi esattamente ciò che è avvenuto. A ieri – puntualizza la federazione aderente a Confcommercio – secondo i dati dell’Osservatorio Prezzi del Ministero (non di qualche Ong, del ministero) i prezzi medi nazionali praticati erano i seguenti: benzina self 1,820, servito 1,960 euro/litro, gasolio self 1,878, servito 2,018 euro/litro; al 31.12.2022, sempre con dati della medesima fonte, i prezzi erano i seguenti: benzina self 1,626, servito 1,774 euro/litro, gasolio self 1,692, servito 1,839 euro/litro. Sempre in questi giorni si parla assai dei prezzi del carburante sull’isola di Vulcano e su quella della Maddalena, che costituirebbero la ‘pistola fumante’ della speculazione, o ancora di quelli in autostrada”, conclude Figisc-Confcommercio.
Sulla questione è intervenuta anche Nomisma Energia: “i prezzi sono determinati sommando al costo del carburante sul mercato internazionale un margine lordo a copertura di tutti i costi: trasporto, margine gestore, investimenti sul punto vendita, pubblicità, promozioni. L’andamento del margine lordo e la sua incidenza percentuale sul prezzo alla pompa negli ultimi 24 mesi determinano, per benzina e gasolio, un ‘Margine Ottimale Ne’ intorno a 14 centesimi di euro per litro. Ritenendo tale margine come valore di equilibrio – sottolinea la società presieduta da Davide Tabarelli – è possibile stabilire un prezzo ottimale alla pompa sommando al costo sul mercato internazionale il rispettivo ‘Margine Ottimale Ne’: il prezzo alla pompa della benzina, rispetto a quello ottimale, è uguale; il prezzo alla pompa del gasolio, rispetto a quello ottimale, è superiore di 0,3 centesimi di euro per litro”.
Le parole di Salvini
“Come governo c’è domani un consiglio dei ministri e ragioneremo se, fra guerra, caro materiali e caro materie prime, sia il caso di intervenire e ci siano denari per intervenire”, ha detto a Brescia il ministro Matteo Salvini. “Sono contento – ha aggiunto – che ci siano dei controlli a tappeto, perché anche in questo caso, come nel caso del gas e della luce, qualcuno ne sta approfittando, perché per lo stesso prodotto non puoi pagare 1,70 euro in una città e 2,30 euro in un’altra. È giusto controllare e verificare”. “Bloccare i furbi e far pagare chi sta esagerando è fondamentale, poi conto che i prezzi in discesa sia del petrolio che di gas e luce arrivino anche alla pompa di benzina, perché non può calare il prezzo del barile e aumentare il prezzo al distributore”, conclude Salvini.