In questo balordo Paese c’è tanta gente che per 3 anni s’è bevuta la qualunque sul Covid, dall’utilità dei lockdown alla necessità del Green Pass, però adesso è così dritta e furba che sa la “vera verità” su Matteo Messina Denaro. Vera verità che, ovviamente, non è quella raccontata ufficialmente dai “mass media main stream venduti al sistema“.
Poveretti.
E’ paradossale che la stessa gente che si permetteva di definire “negazionisti” e “complottisti” coloro che semplicemente si facevano delle sacrosante domande di fronte alle più drammatiche violazioni dei diritti e delle libertà individuali della storia della democratica civiltà occidentale (lockdown, coprifuoco e green pass appunto), la stessa gente che accettava senza battere ciglio i peggiori crimini di Stato perché “lo dice il tiggì” o “lo dice la scienzah” inseguendo il pensiero unico dominante che per tutto il corso della pandemia ha silenziato chi si poneva domande etichettandolo come eretico, oggi è però la stessa gente che blatera di fantomatici teoremi sulla più grande vittoria dello Stato contro la mafia.
Sono così dritti e furbi, questi nostri genietti, che si sorprendono persino del fatto che il super latitante vivesse “a pochi metri da casa propria“, come se lì fosse più facile trovarlo (e invece proprio per questo era più difficile!), come se non fosse un fatto scontato e banale, già visto per tutti gli altri latitanti della storia e dato per assodato al punto che lo Stato l’ha cercato sempre e solo “a pochi metri da casa propria” e alla fine, dopo averlo fatto vivere per 30 anni come un verme, l’ha preso esattamente “a pochi metri da casa sua“.
Quanto sono acuti questi osservatori. Loro sì che non se la fanno fare sotto gli occhi. Giurano che Matteo Messina Denaro s’è fatto prendere da solo per chissà quale motivo, che lo Stato e la Mafia siano d’accordo, giurano anche che l’uomo non è mai andato sulla Luna, però quando gli hanno detto di stare tre mesi chiusi dentro casa per un virus che poteva uccidere gli 82 enni che avevano 4 gravi patologie pregresse (età media e numero di comorbidità dei morti Covid già nel 2020 dai dati ufficiali del Ministero della Salute), e poi quando gli hanno detto che potevano uscire di giorno ma non la sera, e poi ancora quando gli hanno detto che potevano andare a comprarsi calze e mutande ma non maglie e pantaloni, e nei supermercati potevano acquistare i biscotti ma non una matita perché il reparto cartoleria era chiuso con il nastro segnaletico adesivo, e poi ancora quando gli hanno imposto con il ricatto sul lavoro di farsi tre dosi in nove mesi di un farmaco mai sperimentato prima che gli avrebbe consentito di non contagiarsi e di non contagiare (tanto che lo facevano “per gli altri” con tanto di selfie facebook!), venduto che neanche nelle televendite prospettando zero effetti collaterali e l’illusione di una sorta di immortalità, ecco che lì di fronte a tutto ciò, questi nostri eroi moderni che oggi sono superiori alle verità ufficiali, lì invece hanno abbassato la testa come dei cani. Al punto che i pochi che in quegli anni hanno mantenuto un briciolo di lucidità li definivano pandementi, covidioti o nel nostro caso ‘mpanicati.
Menomale che oggi sono rinsaviti e ci raccontano la vera verità sugli intrighi dello Stato con il superboss. Come faremmo se non ci fossero loro ad aprirci gli occhi?