Fuori dal campo surfa sulle onde della polemica, dentro il rettangolo di gioco domina le correnti con la racchetta come fosse il dio dei mari. Siamo in Australia, terra del surf e del tennis, l’habitat naturale di canguri, koala e Novak Djokovic. Il tennista serbo torna un anno dopo dal caos legato alla mancata vaccinazione dello scorso anno e si prende tutto, con gli interessi.
Di quanto accaduto un anno fa nemmeno il ricordo, sintomo (ormai solo quello) dell’assurdità che ha visto un campione trattenuto come un criminale in aeroporto, interrogato e poi rispedito a casa, solo per non essersi sottoposto al vaccino anti-Covid. In compenso, una nuova polemica legata al trend topic del momento, la guerra in Ucraina. Questa volta il coinvolgimento è indiretto, il padre che esulta con i tifosi filo-Putin in un filmato social. Nole chiarisce in conferenza stampa, poi in campo si scatena. Percorso netto fino alla finale, l’ultima sconfitta risale al 2018 contro Hyeon Chung ne quarti. Le partite vinte sono 91, anzi fate 92 su 100 con la gara odierna.
Quello vinto contro Tsitsipas con il punteggio di 3-6 / 6-7 (4-7) / 6-7 (5-7) è il 10° Australian Open, nonché il 22° Slam della carriera, gli stessi vinti da Rafael Nadal ormai in crollo verticale e capace di poter dire la sua solo sulla terra rossa del Roland Garros (fisico permettendo). La corsa a tre per il GOAT, con Federer ormai ritirato, rischia di diventare una corsa in singolo verso il trono di migliore della storia.
Il malcapitato Tsitsipas rimanda le sue chance di fare colpo sull’attrice Margot Robbie, alla quale ha rivolto qualche parolina dolce durante il torneo. Per la seconda volta si vede sfuggire il primo Slam della carriera, ancora contro Djokovic come al Roland Garros di due anni fa. Chance ne avrà sicuramente di nuove, del resto Nole non giocherà in eterno…
