“Sto vivendo un sogno”. L’ha realizzato, il suo sogno, Andrea Polimeni, e c’è ancora dentro con tutto se stesso. Ha scritto il suo primo romanzo. Lui, che ha la passione per la scrittura da quando era piccolo. Lui, che pensava di non essere in grado. Lui, che adesso sta ricevendo gratificazioni e complimenti dopo un anno di lavoro intenso. E non può esserci miglior soddisfazione. Andrea Polimeni nella vita fa tutt’altro: è un Fisioterapista, ma col pallino della scrittura, dei romanzi. L’1 Gennaio è riuscito a pubblicare “Meraviglia”. Il protagonista della storia è Marco, un giovane calabrese emigrato a Roma per studiare Medicina. Lì conosce Sarah, una ragazza bellissima che incontrerà per la seconda volta di fronte a una delle 7 meraviglie, il Colosseo. Obiettivo? Girare il mondo e vederle tutte, anche le restanti 6, in un viaggio continuo che non è solo quello in giro per il mondo ma anche quello della vita. La vita di coppia, i litigi, le difficoltà, i problemi, le gioie, le soddisfazioni.
Andrea Polimeni è un ragazzo originario di Reggio Calabria che si rivede molto in Marco, il protagonista. Anch’egli ha studiato a Roma (è laureato alla Sapienza) e anch’egli è molto legato alla sua terra, tant’è che ha deciso di tornarci e adesso lavora sullo Stretto appunto come Fisioterapista. Ha una moglie e due figli. Proprio con la moglie, che lo ha sempre supportato in ogni scelta, ha visto alcune meraviglie: oltre al Colosseo, ha visitato Petra in Giordania, il Machu Picchu in Perù e il Taj Mahal in India. La pandemia lo ha costretto a fermarsi momentaneamente, proprio quando, nel 2018, era pronto ad andare in Cina per visitare la Muraglia Cinese. Non si è fermata, però, la sua voglia di scrivere e concludere il romanzo, finito di stampare a dicembre 2022.
Ma perché “Meraviglia” e perché proprio le 7 meraviglie? “Questa passione è nata durante le Olimpiadi del 2000 – afferma Andrea Polimeni in una piacevole chiacchierata con StrettoWeb – quando c’è stata la votazione per le meraviglie. Mi ero ripromesso, allora avevo 15 anni, di vederle tutte prima o poi. E, da quando ho iniziato a lavorare, ho cominciato a vederne alcune. Nel 2016 sono stato in Perù, nel 2017 in Giordania e in India, nel 2018 avrei voluto visitare la Muraglia Cinese ma il Covid mi ha frenato”. Il libro, per chiunque volesse cimentarsi nella piacevole lettura, è anche un’enciclopedia vera e propria sulla bellezza di questi luoghi, vissuti dalla prospettiva non di chi si è informato su Internet e libri, ma di chi li ha vissuti visitandoli in prima persona, con la descrizione accurata delle guide, dei luoghi, della vita frenetica di chi viaggia tanto.
Colpisce, e non è affatto scontato, il confronto che l’autore fa relativamente alle meraviglie e alla bellezze della nostra Reggio. Marco, infatti, nel corso del testo più volte si ritrova a Reggio, nella sua città, di ritorno per le vacanze natalizie, e porta la sua amata Sarah in giro per quelle che sono poi le meraviglie che ci circondano giornalmente: dal Museo coi suoi Bronzi a Gambarie passando per la vista sullo Stretto e poi Roghudi. E lo fa con lo stesso entusiasmo con cui i due visitano i posti più belli del mondo. La scelta, dunque, non è casuale: “per me la bellezza è universale e se uno la apprezza non fa differenza tra quelle che abbiamo noi in Calabria e le meraviglie che abbiamo visto nel romanzo in giro per il mondo”. Ed è qui che emerge tutto l’amore per Reggio che ha non solo Marco, ma lo stesso Andrea: “io a Roma stavo bene – ci confessa – però amo Reggio, sono innamorato. A volte mi fa imbufalire, per le storture che vedo, però so anche che qui posso fare alcune cose che in altri posti non potrei: come ad esempio dedicare del tempo ai miei figli. Reggio è una città piccola, in cui sai che la sera comunque torni a casa, rientri in poco tempo e puoi rivedere la tua famiglia. Io sono stato fortunato, perché qui ci lavoro: con mia moglie abbiamo provato, ci siamo ripromessi che se qui non avessimo trovato lavoro saremmo andati via, ma lo abbiamo trovato e qui siamo felici”. Andrea tra l’altro non perde occasione, quando qualcuno viene da fuori a trovarlo, a fargli vedere le bellezze di Reggio: “voglio far vedere che Reggio non è come qualcuno pensa. C’è anche mi chi ha chiesto: ‘ma tu a Reggio puoi uscire la sera?’. A me questa cosa non è andata giù e alla prima occasione ho voluto dimostrare cosa è la nostra città”.
Andrea, come detto, sta vivendo un sogno. Al telefono parliamo un’ora ma fosse per lui parlerebbe giornate intere della sua opera, di cui aspettava incoraggiamenti, recensioni. Senza incontrarlo di persona, ma solo al telefono, traspare tutta la sua passione, tutto il suo entusiasmo. “Non ho fatto quasi nulla di commerciale”. Ad Andrea non interessa lucrare, vuole scrivere, mettere giù idee che gli vengono anche sul momento (e a tal proposito è possibile scaricare gratuitamente il romanzo in tutti gli Store): “la notte ho spesso difficoltà a prendere sonno e a volte mi si accendono lampadine su possibili storie. Sul libro ‘Meraviglia’ ci ho lavorato un anno, scrivendo quasi tutti i giorni per qualche ora al giorno. Mentalmente, però, ero proiettato al testo h24”. E ora l’obiettivo, oltre a vedere le restanti meraviglie, è anche quello di scrivere altri romanzi: “ho tante idee, già ci sto lavorando”.