I giorni di febbraio: 4, 12, 16, 24, presso la sede AVIS comunale di Locri, situata sul Viale Matteotti, ai numeri 108/110, sarà possibile effettuare la donazione di sangue, secondo il calendario diffuso dal dottor Vito Aversa, presidente del filantropico sodalizio. Oltre che del prezioso e vitale liquido, è prevista, anche, una raccolta di plasma, lunedì 13 febbraio.
La sede locrese dell’AVIS, che si riunirà in assemblea il 18 febbraio, è attivissima nella raccolta di sangue e plasma ma, anche, in iniziative di sensibilizzazione, per le nuove generazioni, come dimostra l’avviato progetto AVIS-Scuole, un concorso a premi, aperto alle scuole della Locride, che ricadono nell’area di specifica competenza. Chi dona il sangue all’AVIS di Locri, associandosi alla stessa, può usufruire di assistenza gratuita, dal punto di vista sanitario, ad elevati livelli, tant’è che, periodicamente, i soci possono effettuare varie visite di controllo, con i migliori specialisti.
A tal proposito, mercoledì otto febbraio è prevista una visita di controllo ECG. Ma vengono effettuate, per esempio, anche visite per la tiroide, consulenze specialistiche con l’otorinolaringoiatra, il dietista, lo psicologo, ecc. Oltre il fatto che la sede locrese periodicamente organizza giornate di donazione anche in comuni limitrofi. Il presidente Aversa ricorda spesso che donare sangue significa donare vita perché, con tale gesto di amore e solidarietà incondizionata, per chi ha necessità di cure e trasfusioni, si salvano vite umane. Tutti possiamo avere bisogno di trasfusioni e, quindi, ciò induce a una profonda riflessione, portando alla donazione del prezioso e fondamentale tessuto vitale.
Il bisogno di sangue e plasma non si ferma mai ed è per questo che risulta importante dare il proprio contributo periodicamente. “Donare” – ha espresso Vito Aversa – “significa donare una parte di sè e della propria energia vitale a qualcuno che sta soffrendo, qualcuno che ne ha un reale ed urgente bisogno, significa preoccuparsi ed agire per il bene della comunità e per la salvaguardia della vita”. Effettivamente, una riserva di sangue, tale da soddisfare il fabbisogno generale, rappresenta una garanzia per la salute di tutti.
“Bisogna capire che il sangue e gli emocomponenti sono un’esigenza quotidiana” – ha spiegato il presidente Aversa – “che diventa tragica ogni volta che il sangue manca, nel momento del bisogno e nell’ordinaria attività sanitaria (primo soccorso, interventi chirurgici, terapie oncologiche contro tumori e leucemie, nella combinazione dei farmaci salvavita, utilizzati per contrastare patologie importanti quali anemie croniche, emofilia, malattie del fegato, deficit immunologici o nella profilassi di infezioni come il tetano e l’epatite B).”
Quindi, se vogliamo che la Sanità funzioni e che si possa prendere cura di noi e di chiunque possa avere bisogno, dobbiamo dare il nostro contributo, periodicamente, donando il sangue e gli altri suoi derivati.