Messina, Gioveni sulle agevolazioni Tari per famiglie a basso reddito: “niente bonus 2022 del Decreto Fiscale. Si rimedi con Bilancio 2023”

Libero Gioveni, consigliere comunale e capogruppo di FdI, sottolinea la situazione legata alle agevolazioni Tari dedicate alle famiglie a basso reddito

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Il sottoscritto Libero Gioveni, nella qualità di consigliere comunale e capogruppo di FdI, in riferimento al delicato ed annoso tema in oggetto, intende significarVi specificatamente quanto segue: lo scorso 2 marzo, durante il periodo commissariale, lo scrivente presentò una interrogazione con nota prot. 59863 finalizzata all’ottenimento del beneficio per parecchi contribuenti messinesi di un bonus (e quindi di uno sconto) applicabile sulla Tari 2022, così come era stato previsto dal Decreto Fiscale legato alla Legge di Bilancio 2022″. È quanto si legge nell’interrogazione presentata da Libero Gioveni, consigliere comunale e capogruppo di FdI, riguardante le agevolazioni Tari per le famiglie a basso reddito.

In quell’occasione non feci riferimento ai possibili bandi per le agevolazioni Tari (esenzioni e riduzioni) che al Comune di Messina furono varati finora solo fino all’anno 2018 per le famiglie a basso reddito (e all’anno 2019 per i nuclei che avevano un componente invalido al 100%), ma appunto solo a questo presunto bonus paragonabile a quelli statali tuttora vigenti per luce, gas e acqua. – aggiunge GioveniTale bonus avrebbe riguardato i nuclei familiari intestatari di utenze domestiche che avessero avuto un Isee fino ad euro 8.107,5 e fino a 20 mila per famiglie con tre oppure più figli, i quali, in base a questo decreto, avrebbero dovuto presentare la propria domanda al Comune di residenza procedendo alla compilazione dei moduli previsti da Arera.

In seguito alla presentazione dell’istanza, Arera avrebbe stabilito poi l’entità dello sconto che poteva essere ottenuto dalla famiglia, secondo le condizioni previste.

Ebbene, a quella interrogazione non fu mai dato alcun riscontro nel merito se non con una nota del Dipartimento servizi alla persona (prot. 69430 del 11/03/2022) che rimandava la competenza al Servizio Tributi.

Con l’interrogazione odierna, quindi, lo scrivente, alla luce delle ultime preoccupanti notizie relative all’aumento vertiginoso che interesserà la prossima Tari e considerata, appunto, la “non risposta” alla proposta del bonus 2022, intende richiamare l’attenzione di codesta Amministrazione sulla necessità, oggi più che mai, di venire incontro alle famiglie messinesi in difficoltà, trovando soluzioni economiche che possano mitigare per tanti contribuenti il salasso della Tari, anche quella corrente il cui saldo scadrà, come è noto, alla fine di questo mese.

Peraltro, sotto il profilo preminentemente politico, con la presente non posso non cogliere l’occasione per ricordare che nello scorso mandato l’ex assessore Musolino in più occasioni, sia a mezzo stampa, sia riferendo direttamente in Aula, aveva assunto l’impegno di stanziare 500.000 euro proprio a copertura delle mancate entrate derivanti dalle istanze degli aventi diritto alle esenzioni e riduzioni; impegno evidentemente mai mantenuto!

Pertanto, in virtù di tutto quanto sopra esposto, il sottoscritto consigliere comunale,

I N T E R R O G A

le SS.LL. in indirizzo, ognuno per la parte di propria competenza, al fine di conoscere:

1.se intendano verificare se permangano ancora le condizioni per consentire alle famiglie con i requisiti reddituali previsti dal Decreto Fiscale 2022 di ottenere il relativo bonus di cui sopra;

2.se intendano prevedere nel redigendo Bilancio di Previsione 2023 dell’Ente delle risorse (possibilmente in misura non inferiore alle 500.000 euro promesse) da destinare alle famiglie a basso reddito attraverso bandi per le riduzioni ed esenzioni Tari;

3.se intendano individuare, in caso di soluzioni differenti da quelle descritte ai punti 1 e 2, delle nuove forme di agevolazione da proporre agli aventi diritto per contrastare la stangata del prossimo tributo.

Si rimane in attesa di cortese risposta in forma scritta ai sensi di legge“, conclude.

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