Morto Ciccio di Cefalù, il calzolaio dei campioni di F1: sue le scarpe di Lauda e Schumacher

Cefalù piange la scomparsa di Francesco Liberto, il famoso calzolaio dei campioni della Formula 1: si è spento a 87 anni, dopo due anni di lotta contro un male incurabile

StrettoWeb

Un triste inizio di 2023 per la Sicilia sportiva. Cefalù piange la morte di una delle sue figure storiche, divenuto così famoso al punto da adottare il nome della città nel soprannome: si è spento Francesco Liberto, meglio noto come “Ciccio di Cefalù“. Aveva 87 anni e da oltre 2 anni lottava contro un male incurabile. La sua bottega, situata sul lungomare 21 di Cefalù, è divenuta un autentico mito.

A dare la notizia della scomparsa di Liberto è stato il Sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello: “un personaggio che ha contribuito con la sua maestria a pubblicizzare nel mondo la nostra ridente cittadina. La particolarità delle sue originali creazioni lo avevano fatto iscrivere nel Rei dell’Unesco come ‘tesoro umano vivente’. Aveva chiuso la sua officina da quasi un anno. Presto ne onoreremo la memoria“.

Ciabattino fin dall’età di 6 anni, un talento in grado di attirare l’attenzione dei grandi della Formula 1, compreso l’ing. Enzo Ferrari. Nel 1976, l’anno del famoso e tremendo incidente in cui Niki Lauda vu estratto vivo dall’inferno di fiamme al Bergwerk, le scarpe di Liberto risultarono provvidenziali: Lauda rimediò ustioni su tutto il corpo, tranne che sui piedi, grazie all’incredibile qualità delle sue calzature.

Le sue “racing shoes” erano fatte a misura di pilota. Le aveva inventate nel 1965, all’ombra del circuito della Targa Florio, annotando le ‘lamentele’ dei piloti Ignazio Giunti, Geki Russo e Nanni Galli. All’epoca i piloti vestivano degli scomodi mocassini che spesso non agevolavano la circolazione del sangue e provocavano ustioni alle dita. Ciccio di Cefalù si ispiro alle scarpe di capretto, quelle usate dai pastori sulle Madonie. Per Vic Elford, che soffriva di un particolare problema all’alluce destro, realizzò una scarpa 44 per il piede sinistro e una 42 per il destro, consentendogli di vincere la Targa Florio.

Le sue creazioni sono custodite nel Museo Porsche di Stoccarda, in quello Ferrari di Maranello, in quello dei fratelli Rossetti a Milano, nel museo Romans in Francia e nel Deutsches Ledermuseum in Germania. Ad indossare le sue calzature anche Clay Regazzoni, Michael Schumacher, Nino Vaccarella, Jo Siffert, Ickx, Arnoux, Tambay, Larrousse, De Adamich, Vettel, Laffitte, Fittipaldi, Munari, Andruet, Tognana, Pregliasco per ricordarne alcuni. Anche il presidente venezuelano Hugo Chavez ha voluto un paio di scarpe da Corsa ‘made in Cefalù’.

Il suo talento aveva attirato l’attenzione di numerosi media di fama mondiale come la BBC e TopGear. Porsche lo aveva definito “leggenda vivente” dedicandogli un video. Cefalù saluta uno dei suoi cittadini più amati e famosi in tutto il mondo.

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