Reggina: oggi è il compleanno di Ciccio Cozza, capitano che ha fatto la storia! I momenti e le FOTO più belle

La vita calcistica del numero 10 è legata da sempre ai colori amaranto. Sin dagli inizi, da quando, nativo di Cariati, si sposta a Reggio all'età di 12 anni, nel 1986, all'alba dell'era Foti. Dopo tutta la trafila giovanile, con qualche anno di Milan, Cozza torna a Reggio nel 1999 ed è lì che inizia la parte più bella di una storia lunghissima

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Giornata speciale in casa Reggina: oggi, infatti, è il compleanno di Francesco Cozza, una delle bandiere del club nonché grande protagonista di partite e momenti che hanno fatto la storia degli amaranto nel passato recente. Agli onori della cronaca sportiva, negli ultimi giorni, il suo nome è balzato anche a livello nazionale per la vicenda che lo ha visto protagonista con la panchina del San Luca, con un esonero a lui non comunicato. La vita calcistica del numero 10, però, è legata da sempre ai colori amaranto. Sin dagli inizi, da quando, nativo di Cariati, si sposta a Reggio all’età di 12 anni, nel 1986, all’alba dell’era Foti, Presidente a cui diede tanto e che gli diede tanto. Dopo tutta la trafila giovanile, con qualche anno di Milan, Cozza torna a Reggio nel 1999 ed è lì che inizia la parte più bella di una storia lunghissima.

Sono due i suoi gol-simbolo nella prima promozione della Reggina in Serie A: la “bomba” di Brescia e il rigore di Torino in quello storico 13 giugno 1999. Ma è solo l’antipasto. Nei successivi anni di A Cozza è capitano, bandiera e trascinatore di una squadra che entusiasma e trascina. Lui, da numero 10 vecchio stampo, illumina la platea con grandi giocate, assist illuminanti, punizioni, rigori, ma anche inserimenti da attaccante vero. Lascia la seconda volta gli amaranto nel 2004, dopo un’altra promozione in Serie A e la salvezza nello spareggio di Bergamo, tornandoci poi nel 2005-2006 (gol dell’1-0 al Messina nel primo derby “carcagnata” del 30 aprile 2006) e dal 2007 al 2009. Il primo anno salva la Reggina con la doppietta al Parma in rimonta e con l’importante contributo tra Catania e match con l’Empoli, insieme ai vari Amoruso, Brienza, Barreto; il secondo anno non riesce nell’impresa e la Reggina retrocede. Appese le scarpette al chiodo, la sua storia nello Stretto non si conclude, perché per ben tre volte torna in città, ma in panchina: prima collaboratore tecnico di Atzori nel 2010; poi allenatore della prima squadra in C (si dimette a novembre) e in D, nella prima stagione di Praticò, con cui conquista il quarto posto ma perde la finale playoff. A corredo dell’articolo una bella ed emozionante fotogallery con alcune immagini di Cozza in amaranto.

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