Saldi a Messina: la guida all’acquisto sicuro

Messina, Picciotto: "i saldi rappresentano un’ottima opportunità di spesa oltre che una iniziativa molto importante per il commercio"

StrettoWeb

Saranno 15,4 milioni,  secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, le famiglie italiane che si dedicheranno allo shopping scontato in questo periodo di saldi. Circa 133 euro il volume di acquisto di ogni persona, per un giro di affari di 4,7 miliardi di euro, con una crescita che, secondo le previsioni, potrebbe essere del 10 per cento. E crescono le aspettative per i saldi invernali. “I saldi – spiega Carmelo Picciotto presidente di Confcommercio Messinarappresentano un’ottima opportunità di spesa oltre che una iniziativa molto importante per il commercio. L’invito – spiega Picciotto – è quello di acquistare a Messina in maniera da sostenere il tessuto produttivo locale, già profondamente danneggiato dalla crisi e messo al tappeto da due anni di pandemia e dalla crisi energetica. Ovviamente l’invito resta quello di comprare a Messina e di non lasciarsi sedurre dalle offerte, spesso poco trasparenti del web, in modo da sostenere il tessuto imprenditoriale della città e gli sforzi che i commercianti messinesi fanno ogni anno per rendere più bello e vivibile il centro storico e il centro commerciale naturale della città”.

Guida all’acquisto sicuro (Fonte Confcommercio.it)

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base sui saldi:

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

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