“Sono commissario della sanità calabrese da circa un anno. Ho dovuto superare mille problemi burocratici e ora, finalmente, a fine dicembre scorso, sono arrivati i primi 51 medici da Cuba. È evidente che non è una soluzione strutturale. Intanto abbiamo stabilizzato tutti i medici che potevano essere stabilizzati, e stiamo procedendo ai concorsi a tempo indeterminato. Il problema del reclutamento riguarda tutte le Regioni”. Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Tg4 Diario del giorno”, su Rete 4.
“Secondo me nel corso degli anni passati si è investito nelle specialistiche sbagliate. Oggi non è che non abbiamo medici, in Calabria mancano alcune specialità come gli anestesisti, i rianimatori, i pediatri. I medici cubani non ruberanno un solo posto di lavoro ai medici italiani o calabresi. Inoltre non ci sono medici che vogliono venire in Calabria. Quindi, o chiudevo alcuni ospedali della provincia di Reggio Calabria, oppure dovevo trovare una soluzione di emergenza. E questa è la soluzione che mi consente di mantenere aperti questi ospedali. Una vita salvata in un ospedale da un medico, anche cubano, vale più di mille polemiche. È questa la consapevolezza che mi ha dato la forza di superare i diversi ostacoli. Sono contento di questa soluzione e sono contenti soprattutto questi medici cubani che sono felicissimi di lavorare il Calabria. C’è una sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che a nulla serve il commissariamento della sanità in Calabria se poi lo Stato non dà gli strumenti necessari per incidere sul sistema. Io sto accertando il debito della sanità calabrese in pochi mesi. In 12 anni di commissariamento il governo nazionale non era riuscito a farlo. Si parlava di un debito di 3-4 miliardi. Ho dimostrato che non abbiamo un debito patologico, ma oggi abbiamo addirittura risorse. Sono i tagli di questi anni che hanno messo ancora in ginocchio la politica sanitaria in Calabria”, ha sottolineato il governatore Occhiuto.