Dopo 30 anni, si è conclusa la latitanza di Matteo Messina Denaro. Nella mattinata odierna, il capomafia di Castelvetrano (Tp) è stato arrestato dai carabinieri del Ros. Il boss era latitante dall’estate del 1993, quando annunciò alla fidanzata, attraverso una lettera scritta dopo le stragi mafiose di Roma, Milano e Firenze, l’inizio della sua latitanza.
Restano adesso 4 i latitanti di massima pericolosità contenuti nella lista redatta dal Gruppo integrato interforze per la ricerca dei latitanti più pericolosi (GIIRL) della Direzione centrale della polizia criminale nell’ambito del Programma speciale di ricerca. Di essi viene fornita una foto segnaletica, le generalità (nome, cognome, data e luogo di nascita) e un’indicazione generica dei reati per i quali sono ricercati, oltre all’anno nel quale sono iniziate le ricerche.
I latitanti di massima pericolosità ancora ricercati
Il primo nome è quello di Attilio Cubeddu (Cosa Nostra). Nato il 2 marzo 1947 ad Arzana (Nuoro, Sardegna), è ricercato dal 1997 per non aver fatto rientro, dopo un permesso, nella Casa Circondariale di Badu è Carros (Nuoro), nella quale era ristretto per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Le ricerche in campo internazionale sono iniziate il 18 marzo 1998, per arresto ai fini estradizionali.
Il secondo nome è quello di Giovanni Motisi (Anonima Sequestri). Nato il 1° gennaio del 1959 a Palermo, Motisi è ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage ed altro. Soprannominato “U pacchiuni” (Il grasso), sarebbe stato il killer di fiducia di Totò Riina. Deve scontare l’ergastolo per il delitto del commissario Giuseppe Montana, ucciso nel luglio del 1985. Il 10 dicembre del 1999 sono iniziate le sue ricerche in campo internazionale per arresto ai fini estradizionali.
Il terzo latitante nella lista è Renato Cinquegranella (Camorra). Nato il 15 maggio 1949 a Napoli, è ricercato dal 2002 per associazione a delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro. Il 7 dicembre del 2018 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.
Il quarto nome è quello di Pasquale Bonavota (‘ndrangheta). Nato il 10 gennaio 1974 a Vibo Valentia, è ricercato dal 2018 per associazione di tipo mafioso e omicidio aggravato in concorso.