Era nell’aria, ma ora il timore si sta concretizzando. Dopo le ultime vicende di cronaca che interessano un numero sempre più alto di anarchici, i quali dall’insediamento del governo Meloni sono spuntati come funghi, ora sono arrivate anche le minacce e le dimostrazioni. Nemmeno troppo velate.
“A Bologna ci sarà un grave attentato, in relazione ai fatti di Cospito”. E’ quanto riferito da una chiamata anonima arrivata lo scorso martedì 31 gennaio alla portineria de Il Resto del Carlino di Bologna. Sul posto, in via Mattei, è giunta la Digos. Gli agenti hanno ascoltato l’addetto che ha preso la chiamata e ora si indaga per capire da dove è partita la telefonata.
Ma non basta. Ieri, sempre al Carlino, è arrivata anche una lettera di minacce contro la premier Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto. In particolare, nella lettera, si fa riferimento alla politica del Governo sull’Ucraina. “In caso di persistenza, saremo costretti a prendere dei seri provvedimenti”, minaccia chi ha scritto la missiva.
Intanto a Venezia, sul Ponte della Costituzione, è apparsa una frase a favore di Cospito. A scriverla sono stati probabilmente degli attivisti anarchici. Come si legge su ‘Il Gazzettino’ la scritta ‘Cospito libero’ è stata subito ripulita. Un semplice atto vandalico che, visto e analizzato nell’attuale contesto nazionale, risulta un altro tassello di questa escalation dalla deriva che non fa ben sperare.
Ma cosa sta accadendo in Italia? Che i tempi fossero drammaticamente maturi per una deflagrazione violenta di chiari atteggiamenti terroristici messi in atto da gruppetti di invasati come la Fai è un fatto lampante. La Fai altro non è che la Federazione anarchica informale, movimento composto da vari gruppi dediti all’intimidazione armata rivoluzionaria, ritenuta un’associazione per delinquere con finalità di terrorismo. Di questa, leader indiscusso è stato per diverso tempo Alfredo Cospito. Che guarda caso è ora diventato il paladino di giustizia dei mafiosi italiani, con il suo sciopero della fame volto a smuovere le acque sul 41 bis.
Non solo. Dall’insediamento del governo Meloni la deriva violenta in tal senso ha preso una pericolosa risalita. Il motivo appare chiaro: un governo di destra è scomodo per tutti coloro che fino a questo momento, negli ultimi decenni, hanno fatto in Italia il bello e il cattivo tempo.
Con mezzi leciti e meno leciti.
E allora resta da chiedersi: da chi sono appoggiati questi gruppi di anarchici? Chi li alimenta? Chi li fomenta? In base alle risposte che si riuscirà a dare a queste domande, potremo profetizzare cosa ci aspetta per il prossimo futuro. E soprattutto sapremo se rischiamo di rivivere gli incubi del terrorismo degli anni ‘70, le cui ferite sono ancora aperte e laceranti.