Cospito, studenti della Sapienza: “il tempo delle parole è finito, lottiamo per Alfredo e contro il 41 bis”

Gli studenti della Sapienza fanno sapere che si opporranno "al tenebro clima poliziesco e repressivo" e proseguiranno nella "lotta per la liberazione di Alfredo e per l'abolizione del 41bis"

StrettoWeb

La Facoltà di Lettere della Sapienza di Roma è occupata da ieri. Gli studenti, che manifestano per il caso Cospito, auspicando nell’annullamenteo del regime di 41 bis per il leader anarchico, si sono dati appuntamento alle 16 di oggi per un momento di confronto collettivo. Dalle scale della Facoltà è stato letto un comunicato stampa per spiegare le ragioni della mobilitazione partita ieri e che si concluderà domani in un corteo fino a Piazza Vittorio. “Il tempo delle testimonianze e delle parole è finito – ha detto una studentessa leggendo con tono solennemente anacronistico il comunicato – pensiamo che sia il tempo di mettersi in gioco, ognuno con le proprie possibilità, in un movimento eterogeneo ma dal messaggio chiaro. Per questo invitiamo studenti e docenti a partecipare a un momento di confronto collettivo, alle 16 a Lettere per immaginare insieme i prossimi passi della mobilitazione“.

106 giorni di sciopero della fame contro 41bis e ergastolo ostativo – ha proseguito – sempre più gravi condizioni di salute, tante prese di parola, nessuna soluzione reale. Alfredo Cospito, di recente trasferito nel penitenziario Opera di Milano, regime di 41bis continua la sua lotta. Noi in questi mesi abbiamo preso parola, organizzando dibattiti, scendendo in strada, coinvolgendo artisti, distribuendo volantini, attaccando uno striscione o firmando un appello. Oggi gli spazi politici in cui abbiamo costruito la solidarietà ad Alfredo sono costantemente minacciati da un clima di terrore e paura diffuso nelle ultime settimane; per questo abbiamo deciso di riprenderci la Facoltà di Lettere, consapevoli che i nostri luoghi di formazione siano gli spazi da cui partire per costruire insieme un dibattito che sia in grado di prendere parola e schierarsi contro 41 bis, ostatività ed ergastolo”.

“Un messaggio chiaro anche alla dirigenza della Sapienza, fino ad ora sorda alle reiterate richieste di presa di posizione. La ‘non decisione’ del trasferimento in una struttura attrezzata a far fronte ai prossimi collassi del suo corpo, si accompagna, infatti, al tenebro clima poliziesco e repressivo, sostenuto dalle testate nazionali di questo paese, che parla di minaccia anarchica, perquisisce gli studenti che entrano nella propria università o fanno striscioni in una sede sindacale, chiede informative, rispolvera il lessico dei suoi anni migliori “per la fermezza”, “per non cedere ai ricatti”, “per nessuna trattativa con i terroristi”. Mentre fuori si tenta di criminalizzare la solidarietà, si gioca a individuarne una buona e una cattiva, si stabiliscono zone rosse e si schiera la celere, noi siamo consapevoli che sia il momento di costruire momenti di discussione e mobilitazione plurale e inclusiva che rilanci la lotta per la liberazione di Alfredo e per l’abolizione del 41bis e dell’ergastolo ostativo” ha concluso.

Scritte sul rettorato

L’università è complice del silenzio. Fuori tutti dal 41 bis“. E’ questa la scritta apparsa sulla facciata del rettorato della Sapienza di Roma, comparsa questa notte, dove è in corso l’occupazione dei movimenti studenteschi, partita ieri sera dopo un’assemblea pubblica in solidarietà a Cospito. “Alfredo libero“, è invece la frase in rosso che si legge sul muro della facoltà di Lettere.

La Russa: “i manifesti a La Sapienza sono inaccettabili”

“Trovo estremamente gravi e inaccettabili i manifesti affissi all’Università La Sapienza di Roma che indicano in alcuni rappresentanti delle Istituzioni gli ‘assassini di Alfredo Cospito’. Il clima che si sta creando attorno alla vicenda dell’anarchico sta assumendo contorni inquietanti e non va sottovalutato. In attesa che gli inquirenti facciano piena luce sui responsabili è necessaria una condanna unanime, ferma e decisa, per queste azioni vergognose e per questa continua escalation di violenza”. Così il Presidente del Senato, Ignazio La Russa.

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