Eyphemos, le prime parole di Creazzo: “un’enorme ingiustizia ha colpito il mio progetto politico ma dopo 3 anni ho lo stesso entusiasmo”

L'ex consigliere regionale e sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte, Domenico Creazzo, è stato assolto con formula piena dopo la terribile vicenda giudiziaria che lo ha travolto 

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Dopo che il Tribunale di Palmi, al termine del processo di primo grado seguito all’operazione Eyphemos, ha sancito l’innocenza di Domenico Creazzo, con l’assoluzione con formula piena, l’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte ha pubblicato oggi per la prima volta sulla sua pagina social un post in cui ripercorre questi ultimi tre terribili anni.

Trovo soltanto oggi il tempo per scrivere e per ringraziarvi per essermi stati accanto in questo lungo e difficile periodo della mia vita.
Mi avete inondato di telefonate e di messaggi che mi hanno riempito il cuore e mi hanno fatto ritrovare quell’affetto e quella stima che hanno sempre accompagnato il mio percorso umano e politico – scrive Creazzo –. Il 25 febbraio 2020 è stata compiuta un’enorme ingiustizia, che non ha colpito soltanto me e i miei affetti, ma anche la mia comunità, che è stata privata della guida di un’amministrazione comunale, e gli 8092 elettori che mi avevano liberamente scelto per essere rappresentati in Consiglio regionale“.

Ricordo ancora il grande entusiasmo che si era creato attorno a quel progetto politico che tutti insieme avevamo cominciato a scrivere. C’era la voglia vera di cambiare, c’erano tutte le energie giuste per costruire qualcosa di concreto per il nostro territorio e per la Calabria intera. Ma non è stato possibile – precisa l’ex presidente f.f. del Parco Nazionale dell’Aspromonte –. Il tempo che avrei dovuto dedicare a tutto questo, sono stato costretto ad impiegarlo per difendermi da accuse pesanti che, in vita mia, mai avrei pensato potessero minimamente accostarsi a me, per via del mio vissuto e per il mio operato al servizio delle istituzioni, in cui con i fatti ho sempre dimostrato da che parte stavo”.

E sono stati anche quei fatti, che abbiamo documentato nel corso del processo, a sconfessare tutte quelle fantasiose accuse. I miei avvocati, Pasquale Condello e Michele Sarno, sono stati preziosi in questo, perché si sono adoperati con grande professionalità per far emergere tutta la verità senza risparmiarsi. Ringrazio loro e ringrazio quanti hanno camminato a fianco a me in questi tre anni, su tutti mia moglie Dona, che è stata una donna forte e combattiva, il porto sicuro per me e per i nostri figli. E ringrazio pubblicamente anche l’on. Edmondo Cirielli per avermi supportato fin dall’inizio di questa vicenda, quando sarebbe stato più conveniente, per lui, rinnegare me e la sua scelta, ma non lo ha fatto”, sottolinea il militare della Guardia di Finanza.

Un apprezzamento per il lavoro svolto va al collegio giudicante del Tribunale di Palmi, che con attenzione, abnegazione e rigore morale e professionale ha reso GIUSTIZIA. Alla fine di tutta questa vicenda non ho maturato rancore verso nessuno, sia perché è un sentimento che non mi appartiene, ma anche perché ho un profondo rispetto etico verso le istituzioni democratiche, le quali non devono essere mai demonizzate ma protette dalle strumentalizzazioni, in quanto sono condizione necessaria per il vivere civile della nostra Repubblica.
Sapete, se c’è una cosa che mi ha insegnato tutto questo, è che anche dai momenti difficili, quando la paura e lo sconforto hanno il sopravvento, dobbiamo maturare la capacità di far concorrere tutto al bene. Ed io non ho mai indietreggiato di un passo, perché nonostante questa triste parentesi, il senso di responsabilità e l’entusiasmo sono esattamente gli stessi di tre anni fa“, conclude Creazzo che, eletto tra le fila di Fratelli d’Italia con presidente Iole Santelli, era verosimilmente destinato a diventare presindente del consiglio regionale. Ma gli è stato impedito da una vicenda giudiziaria nella quale gli errori hanno portato in carcere decine di innocenti.

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